Due manifestanti arrestati a Roma durante i cortei, prevalentemente pacifici, sono stati rimessi in libertà con obbligo di dimora in attesa del processo fissato per il mese di aprile 2025. I due attivisti, un ragazzo di 19 anni originario di Padova e un videomaker freelance di 39 anni proveniente da Bologna, sono accusati di resistenza e danneggiamenti.
Dettagli sull’interrogatorio
Il 39enne, durante l’interrogatorio con il magistrato, ha descritto la sua esperienza di essere rimasto intrappolato per un’ora e di aver subito una manganellata. Ha anche confessato di aver lanciato una sedia contro le forze dell’ordine, giustificando il suo gesto come una reazione dettata dalla paura. Nonostante le sue spiegazioni, il pubblico ministero non ha ritenuto valide le sue motivazioni, decidendo di procedere con l’accusa.
Situazione attuale e monitoraggio
Il videomaker e il suo complice, insieme ad altri 12 fermati durante gli scontri, si preparano a comparire davanti al giudice. La situazione rimane tesa, con le autorità che monitorano gli sviluppi in vista del processo, mentre la comunità continua a discutere sull’appropriato equilibrio tra diritto di manifestare e mantenimento dell’ordine pubblico.