Dopo l’incidente avvenuto a Napoli, dove un uomo di 35 anni è deceduto dopo essere stato colpito da un taser mentre si trovava in ambulanza, l’inviato di “Quarta Repubblica”, Angelo Macchiavello, si è recato a Ferrara. Qui, la Polizia locale ha avviato una sperimentazione del taser, avviando un programma di addestramento per i propri agenti. L’ispettore capo di Polizia di Ferrara, Mirko Gennari, ha spiegato che gli agenti sono equipaggiati con diverse armi: “Noi usciamo con arma da fuoco, spray antiaggressione e taser. Ovviamente lo spray si riferisce a situazioni minimali, l’arma da fuoco per le condizioni estreme mentre il taser si inserisce in una situazione intermedia”.
La formazione degli agenti di polizia
L’addestramento degli agenti di polizia di Ferrara include l’uso del taser, strumento che viene presentato in modo pratico e diretto. Gennari ha sottolineato l’importanza di mostrare le potenzialità del taser, estraendo la pistola elettrica durante la dimostrazione. “Per prima cosa – ha detto – mostriamo il warming up, impulsi elettrici, in modo da far capire a chi abbiamo davanti le potenzialità dello strumento”. Questo approccio ha l’obiettivo di dissuadere eventuali comportamenti aggressivi prima di ricorrere all’uso della forza.
Il protocollo prevede che, qualora la persona non si fermi dopo il primo avviso, gli agenti inizino a urlare “taser, taser, taser” per avvisare i colleghi presenti e prepararsi all’azione. Successivamente, gli agenti procederanno a lanciare i due dardi del taser, colpendo il soggetto in aree del corpo considerate idonee, evitando la zona cardiaca, quella genitale e il volto. Gennari ha voluto chiarire che “non sono noti i casi di morte diretta per l’uso del taser”, cercando di rassicurare l’opinione pubblica sulla sicurezza di questo strumento.
Le implicazioni dell’uso del taser nella polizia
L’introduzione del taser nella dotazione degli agenti di polizia di Ferrara rappresenta un passo significativo nella gestione delle situazioni di crisi. Questo strumento, infatti, offre un’alternativa all’uso della forza letale, permettendo di intervenire in modo più controllato e meno violento. Tuttavia, l’implementazione di questa tecnologia solleva anche interrogativi e preoccupazioni riguardo alla sua applicazione pratica e alle potenziali conseguenze.
La sperimentazione del taser a Ferrara si inserisce in un contesto più ampio di riforma delle forze dell’ordine in Italia, dove si cerca di bilanciare la necessità di garantire la sicurezza pubblica con il rispetto dei diritti dei cittadini. Le autorità locali sono consapevoli delle sfide che questa nuova tecnologia comporta e stanno monitorando attentamente i risultati della sperimentazione.
In un clima di crescente attenzione sui diritti umani e sull’uso della forza da parte delle forze dell’ordine, la Polizia di Ferrara si impegna a garantire che l’uso del taser sia sempre accompagnato da una formazione adeguata e da protocolli rigorosi. L’obiettivo è quello di minimizzare i rischi sia per gli agenti che per i cittadini, promuovendo un approccio più responsabile e consapevole nell’applicazione della legge.