La sessione plenaria del Parlamento Europeo, tenutasi a Strasburgo il 25 marzo 2025, ha visto l’approvazione dell’immunità per l’eurodeputata Ilaria Salis, rappresentante del gruppo parlamentare Avs, con un margine minimo di un solo voto. La richiesta di revoca dell’immunità era stata avanzata dal governo ungherese, ma il risultato del voto ha sorpreso molti.
La celebrazione della vittoria
Subito dopo la comunicazione dell’esito, i colleghi di Salis hanno celebrato la vittoria con entusiasmo, esprimendo la loro gioia attraverso abbracci, baci e un omaggio floreale. Questo momento ha sottolineato la solidarietà all’interno del suo gruppo, evidenziando l’importanza della decisione presa.
La complessità della situazione politica
La situazione politica è complessa, poiché i partiti che si oppongono alla revoca dell’immunità, tra cui Renew Europe, Socialisti e Democratici, Verdi e The Left, contano un totale di 310 eurodeputati. Questo numero è inferiore alla soglia di maggioranza, fissata a 361 voti. Tuttavia, le dinamiche di voto tra i gruppi di centrodestra, in particolare all’interno del Partito Popolare Europeo (Ppe) e dell’Identità e della Democrazia (Ecr), hanno giocato un ruolo cruciale nell’esito finale, con astensioni e voti contrari che hanno influenzato il risultato.
Un passo importante per le prerogative parlamentari
La decisione di Strasburgo rappresenta un importante passo nella tutela delle prerogative parlamentari e dei diritti degli eurodeputati, riflettendo le tensioni politiche esistenti tra le istituzioni europee e alcuni Stati membri. La vicenda di Ilaria Salis è emblematica di un contesto in cui le questioni di immunità e protezione dei rappresentanti politici si intrecciano con le dynamiche di potere a livello europeo.