Internisti: necessaria una rivalutazione dell’intensità di cura nei reparti

Veronica Robinson

Ottobre 7, 2025

Durante una conferenza tenutasi questa mattina, il 15 gennaio 2025, presso la sala stampa di Montecitorio, Nicola Montano, presidente della Società Italiana di Medicina Interna (Simi), ha sollevato l’attenzione sulla necessità di rivedere l’accreditamento dei reparti di medicina interna. Montano ha fatto riferimento al Decreto Ministeriale Donat-Cattin del 1988, che classifica questi reparti come a bassa intensità, evidenziando come, nel corso degli anni, l’intensità delle cure sia aumentata significativamente. Ha chiesto una rivalutazione affinché i reparti possano essere considerati a intensità medio-alta, sottolineando che, nonostante il personale infermieristico e medico operi sotto un accreditamento a bassa intensità, l’impegno nella cura è costante e quotidiano.

Il ruolo del medico internista

Giorgio Sesti, past president della Simi, ha rimarcato l’importanza del medico internista, il quale non si limita a gestire le fasi acute durante l’accesso al pronto soccorso, ma si occupa anche della fase cronica, in particolare in presenza di patologie complesse e multimorbide. Sesti ha evidenziato la necessità di considerare anche gli aspetti sociali e familiari nella cura dei pazienti. Ha proposto una riorganizzazione dei reparti, suggerendo un modello ideale basato su team multidisciplinari coordinati da internisti, per garantire una gestione più integrata e efficace delle malattie.

Criticità e necessità di riforma

Roberto Tarquini, vicepresidente della Simi, ha richiamato l’attenzione sui limiti del Piano Nazionale della Cronicità (Pnc) del 2016, che ha introdotto principi fondamentali come la presa in carico integrata e la centralità della persona. Tuttavia, ha sottolineato come il piano si sia concentrato su singole malattie, trascurando il paziente pluripatologico, il che ha portato a una frammentazione dei percorsi di cura e a una sostenibilità compromessa del modello assistenziale. Tarquini ha sollecitato un approccio più olistico nella gestione delle malattie, in modo da garantire una continuità assistenziale adeguata.

La trasformazione della medicina interna

Ilenia Malavasi, membro della Commissione Affari Sociali e rappresentante del Partito Democratico, ha concluso il dibattito evidenziando la profonda trasformazione che sta attraversando la medicina interna. Ha messo in luce la carenza di personale e l’aumento del carico di lavoro, fattori che minacciano la qualità dell’assistenza. Malavasi ha richiesto investimenti urgenti e una valorizzazione del ruolo degli internisti, ricordando come, lo scorso anno, avesse accolto con favore la proposta di un’indagine parlamentare conoscitiva sulla situazione dei reparti, proposta che, a suo avviso, dovrebbe essere rilanciata per favorire un confronto e una maggiore conoscenza in un ambito così cruciale per il sistema sanitario italiano.

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