Tal Shoham, mentre esplora le macerie della sua abitazione, descrive il luogo come un “enorme cimitero”. La sua testimonianza è carica di angoscia, raccontando di come lui e altri siano stati rapiti e portati a Gaza, dove ha assistito a scene strazianti, tra cui i corpi di persone uccise a sangue freddo. Accanto a lui, Evyatar David, un altro sopravvissuto all’orrore, è stato rapito durante il Nova Festival e, due mesi fa, è apparso in un video di propaganda di Hamas in condizioni disperate.
L’attacco al kibbutz di Be’eri
L’11 ottobre 2023, il Kibbutz di Be’eri, dove risiedeva Tal Shoham, è stato teatro di un attacco senza precedenti. All’alba, Hamas ha lanciato una massiccia offensiva dalla Striscia di Gaza, con un bombardamento di missili che ha colto di sorpresa la popolazione. Centinaia di terroristi sono riusciti a entrare in Israele, ignorando gli allarmi lanciati dalle soldatesse sulle torri di guardia, alcune delle quali sono state rapite e uccise nel corso dell’assalto.
Le conseguenze dell’attacco al Nova Festival
L’attacco al Nova Festival ha avuto conseguenze devastanti, con un bilancio di duecentosessanta vittime solo in quel luogo. I terroristi hanno fatto irruzione nelle abitazioni, colpendo i kibbutz vicini alla Striscia, come Be’eri, Re’im, Kfar Aza e Nir Oz. Tra le atrocità, si segnalano episodi di violenza sessuale e omicidi, rendendo questo evento uno dei più cruenti dalla Shoah.
Il numero delle vittime e le attese
Il numero totale delle vittime è stimato in circa milleduecento, con duecentocinquantuno persone prese in ostaggio. Molti residenti, in particolare quelli che vivevano al confine, hanno atteso oltre sette ore prima dell’arrivo delle forze armate. In alcune zone, come Kfar Aza, l’attesa è durata fino a sera, a causa della scarsità di soldati disponibili, impegnati in Cisgiordania per proteggere i coloni.
Inchiesta interna e responsabilità
Ad aprile 2025, un’inchiesta interna condotta dallo Shin Bet, i servizi di sicurezza interni israeliani, ha rivelato gravi errori nella gestione degli allarmi. A febbraio, l’esercito ha dichiarato un “fallimento totale” nella risposta all’attacco.
Indagini e accuse al governo
Le indagini continuano nella Knesset, e molte di esse puntano il dito contro il primo ministro Netanyahu e il suo governo. Questa leadership, che ora promette di sradicare Hamas, è accusata da diverse inchieste giornalistiche di aver consentito al Qatar di trasferire ingenti somme di denaro a Hamas nella Striscia.