Sanità: giovedì a Roma si tengono gli Stati generali dei cardiologi dell’Anmco

Veronica Robinson

Ottobre 7, 2025

Il 7 ottobre 2025, i cardiologi dell’Anmco (Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri) si sono riuniti presso il Ministero della Salute a Roma per partecipare agli Stati Generali Anmco 2025. Questo incontro ha visto la presenza di rappresentanti delle istituzioni, della comunità scientifica, delle associazioni di pazienti e della società civile, con l’intento di discutere le sfide e le priorità legate alle malattie cardiovascolari in Italia. Le patologie cardiovascolari continuano a rappresentare la principale causa di morte e disabilità nel Paese, spingendo la Commissione Europea a porre queste problematiche al centro delle proprie politiche sanitarie.

Il panorama delle malattie cardiovascolari in italia

Le malattie cardiovascolari costituiscono una crescente sfida per il sistema sanitario italiano. Negli ultimi anni, l’Italia ha registrato un incremento dei costi legati ai percorsi diagnostico-terapeutici, complicato dall’invecchiamento della popolazione. Questa situazione ha comportato una diminuzione della posizione del Paese rispetto ad altri Stati europei in termini di aspettativa di vita, con nazioni come Francia e Svizzera che hanno superato l’Italia. Il modello sanitario italiano, noto per la sua universalità e riconosciuto come un esempio di eccellenza a livello internazionale, si trova ora a dover affrontare la sostenibilità economica delle cure.

In questo contesto, i cardiologi hanno evidenziato l’importanza della prevenzione primaria e dell’impegno della Cardiologia Italiana nella lotta contro la morte improvvisa. È emersa la necessità di investire in innovazione tecnologica e in ricerca, considerati elementi fondamentali per soddisfare i bisogni non ancora affrontati nel settore. La giornata di lavoro ha rappresentato un’importante occasione per elaborare strategie concrete e operative per migliorare la salute cardiovascolare della popolazione italiana.

Proposte emerse dagli stati generali

Massimo Grimaldi, presidente dell’Anmco e direttore della Cardiologia dell’ospedale F. Miulli di Acquaviva delle Fonti, ha affermato che l’obiettivo non è solo quello di prolungare la vita media, ma di migliorare la qualità degli anni vissuti, mantenendo un equilibrio di bilancio. In questo ambito, le società scientifiche possono svolgere un ruolo cruciale nel dialogo con i decisori istituzionali, contribuendo a rendere il sistema sanitario più efficace ed efficiente.

Durante l’incontro, è stata sottolineata l’importanza del monitoraggio e dell’analisi dei dati da parte del Centro Studi Anmco, che ha dimostrato l’elevato standard delle cardiologie ospedaliere italiane. Con una rete di oltre 6.500 cardiologi e un’esperienza di oltre 60 anni, l’Anmco si propone di promuovere la prevenzione primaria e la diffusione della defibrillazione precoce, migliorando così la salute dei cittadini.

Federico Nardi, presidente designato dell’Anmco e direttore della Cardiologia dell’ospedale Santo Spirito di Casale Monferrato, ha sottolineato che gli Stati Generali Anmco mirano a tradurre conoscenze scientifiche e buone pratiche in azioni concrete per la popolazione. Le aree strategiche su cui si concentreranno gli sforzi includono la prevenzione strutturata e la ricerca clinica di qualità, con l’obiettivo di garantire cure tempestive e appropriate in tutto il Paese.

Impegno collettivo per la salute cardiovascolare

Fabrizio Oliva, past president dell’Anmco e direttore della Cardiologia dell’ospedale Niguarda di Milano, ha concluso evidenziando l’importanza della collaborazione tra cardiologi e istituzioni. Gli Stati Generali rappresentano una piattaforma di dialogo fondamentale per salvaguardare la salute cardiovascolare della popolazione. L’Anmco, con una rete operante in oltre 700 ospedali del Servizio Sanitario Nazionale, si impegna a costruire un patrimonio culturale, scientifico e organizzativo a tutela della salute dei cittadini italiani, mirando a rafforzare il Servizio Sanitario Nazionale e garantire un accesso equo alle cure cardiovascolari.

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