Il 5 ottobre 2025, l’avvocato Lorenzo Iacobbi, legale di Evelina Sgarbi, ha indirizzato una lettera di protesta all’amministratore delegato della RAI, Giampaolo Rossi, ai membri del Consiglio di Amministrazione e ai componenti della Commissione di Vigilanza. La missiva denuncia la presunta mancanza di imparzialità del servizio pubblico radiotelevisivo nei confronti della sua assistita, in particolare durante le trasmissioni condotte da Alberto Matano, Mara Venier e Caterina Balivo.
Le accuse di parzialità nei programmi RAI
Nella lettera, Iacobbi sottolinea che le trasmissioni in questione, come “La vita in diretta”, “Domenica in” e “La volta buona”, presentano una narrazione distorta e univoca riguardo alla vicenda giudiziaria di Evelina Sgarbi, che sarà discussa il 28 ottobre 2025 dinanzi al Giudice Tutelare di Roma. L’avvocato mette in evidenza che, nonostante la gravità della situazione, non è mai stata garantita la presenza in studio della sua assistita o del suo difensore, impedendo così un contraddittorio adeguato.
Secondo Iacobbi, questa condotta contrasta con il principio di imparzialità previsto dal servizio pubblico, che dovrebbe garantire una presentazione equidistante degli eventi, evitando favoritismi e discriminazioni. Il legale richiama l’attenzione sull’importanza di una informazione equilibrata, come stabilito dall’articolo 97 della Costituzione italiana, che è stato più volte sottolineato dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Questo principio è fondamentale per permettere ai cittadini di formarsi un’opinione autonoma e non influenzata.
Le conseguenze della campagna mediatica
Iacobbi evidenzia le gravi conseguenze che la mancanza di imparzialità può comportare. La narrazione distorta dei fatti ha alimentato una campagna di odio sui social media, minando l’immagine e l’onorabilità di Evelina Sgarbi. Il legale esprime preoccupazione anche per l’incolumità fisica della sua assistita, in quanto ha ricevuto minacce a causa della visibilità mediatica della vicenda.
L’avvocato Iacobbi si riserva il diritto di intraprendere azioni legali contro chi diffama e calunnia Evelina Sgarbi attraverso i canali RAI e stampa. Nella lettera, chiede fermamente che venga garantito un contraddittorio nei prossimi spazi televisivi dedicati al caso, con la presenza in studio sia sua che della sua assistita, per ristabilire un equilibrio informativo e garantire il diritto di difesa.
La lettera di protesta rappresenta un appello chiaro per una maggiore responsabilità da parte dei mezzi di comunicazione, in un contesto dove la corretta informazione è essenziale per il rispetto dei diritti individuali e per la salvaguardia della dignità delle persone coinvolte in vicende giudiziarie.