Fine vita: l’Asl interviene per una donna di 44 anni affetta da Sla

Rosita Ponti

Ottobre 8, 2025

Ada, una donna di Napoli, ha intrapreso un’azione legale contro l’azienda sanitaria locale dopo che la Asl ha negato la richiesta di assistenza. L’8 gennaio 2025, tramite il suo legale, l’avvocata Filomena Gallo, Segretaria nazionale dell’Associazione Luca Coscioni, ha presentato un ricorso d’urgenza al tribunale partenopeo. La questione è emersa in seguito a un’udienza in cui era stata concordata una nuova valutazione delle condizioni di Ada.

La decisione di rompere il silenzio

Negli ultimi giorni, Ada, precedentemente nota con il nome di “Coletta”, ha deciso di rompere il silenzio e condividere la sua difficile situazione attraverso un video. A leggere il suo messaggio è stata la sorella Celeste, poiché Ada, affetta da Sclerosi Laterale Amiotrofica (Sla) diagnosticata nel giugno 2024, ha perso la capacità di parlare.

La gravità della malattia

La malattia neurodegenerativa ha avuto un decorso rapido e devastante, costringendo Ada a comunicare esclusivamente tramite un puntatore oculare. La sua condizione è talmente grave che non riesce più a camminare e ha bisogno di assistenza continua da parte dei familiari. L’Associazione Coscioni ha sottolineato l’importanza del supporto dei caregiver, senza il quale Ada non sarebbe in grado di alimentarsi, bere, assumere le medicine necessarie o espletare le funzioni vitali. La sua vita dipende completamente dall’assistenza che riceve, e senza di essa, rischierebbe di morire in condizioni atroci e dolorose.

Un appello alla società

La vicenda di Ada ha suscitato un ampio dibattito sulla necessità di garantire diritti e assistenza a chi soffre di malattie gravi e invalidanti. La sua storia rappresenta un appello alla società affinché si prenda consapevolezza delle difficoltà affrontate da molte persone in situazioni simili e si promuovano politiche di supporto adeguate.

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