Depressione colpisce il 6% degli italiani, ricoveri aumentano del 20% post pandemia

Rosita Ponti

Ottobre 9, 2025

Più di sei italiani su cento, con un incremento significativo tra le persone anziane, manifestano sintomi di depressione. Secondo i dati forniti dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS) in occasione della Giornata Mondiale della Salute Mentale, che si celebra il 10 ottobre 2025, il 9% degli over-65 presenta segni di disagio psicologico. La situazione è ancor più grave tra coloro che vivono in condizioni economiche difficili, con il 18% degli adulti e il 25% degli anziani che dichiarano di avere notevoli difficoltà a far fronte alle spese quotidiane.

Il monitoraggio condotto dai sistemi di sorveglianza Passi e Passi d’Argento ha evidenziato un aumento del 20% dei ricoveri nei reparti di psichiatria a seguito della pandemia. Questo dato mette in luce un problema crescente che richiede attenzione e intervento.

La diffusione dei sintomi depressivi

Dallo studio emerge che circa un italiano su venti riferisce di avere sintomi depressivi, con una media di quasi 16 giorni al mese in cui il proprio benessere psicologico è compromesso. I dati rivelano che i sintomi tendono a manifestarsi con maggiore frequenza tra le donne, con un tasso del 7%, e nelle persone che si trovano in situazioni di svantaggio sociale. Tra questi, il 18% di chi vive in condizioni economiche precari, l’8% di chi affronta precarietà lavorativa e l’11% di chi ha un livello di istruzione basso.

Anche le persone che vivono sole (7%) e quelle con patologie croniche (11%) mostrano una maggiore incidenza di sintomi depressivi. Questi dati suggeriscono che il contesto socio-economico e le condizioni di vita influenzano significativamente il benessere mentale degli individui.

La situazione degli anziani

La condizione degli anziani è particolarmente allarmante. Il 9% degli over-65 riferisce di soffrire di sintomi depressivi per una media di 17 giorni al mese, con un incremento al 13% tra coloro che superano gli 85 anni. Le donne anziane sono colpite in modo più marcato, con un tasso del 12% rispetto al 5% degli uomini. Anche in questo caso, le persone che vivono in condizioni economiche difficili (25%) e quelle con un basso livello di istruzione (12% tra chi ha solo la licenza elementare) mostrano una maggiore vulnerabilità.

Le persone anziane che vivono sole (11%) e quelle con diagnosi di patologie croniche presentano anch’esse un rischio elevato di sviluppare sintomi depressivi. Sebbene si osservi una tendenza al miglioramento rispetto agli anni passati, i dati richiamano l’attenzione sulla necessità di supportare questa fascia di popolazione.

La richiesta di aiuto

Un dato significativo è che il 23% delle persone con sintomi depressivi non cerca aiuto. Tra coloro che lo fanno, il 26% si rivolge esclusivamente a familiari o amici, evidenziando una possibile reticenza a contattare professionisti della salute mentale. La mancanza di supporto adeguato può aggravare ulteriormente la situazione, rendendo fondamentale promuovere una cultura che incoraggi la richiesta di aiuto e la ricerca di soluzioni efficaci per affrontare il disagio psicologico.

Il quadro delineato dai dati dell’ISS sottolinea l’importanza di interventi mirati per migliorare la salute mentale della popolazione italiana, in particolare tra le fasce più vulnerabili.

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