Gaza, Vauro Senesi: “La sinistra ha grandi responsabilità nel massacro odierno”

Veronica Robinson

Ottobre 9, 2025

AgenPress. Durante una recente intervista su Radio Cusano Campus, il 15 gennaio 2025, il noto giornalista e vignettista satirico Vauro Senesi ha descritto la situazione attuale come una delle più gravi tragedie del nostro secolo, definendola un vero e proprio genocidio. Nel programma “Battitori Liberi”, condotto da Gianluca Fabi e Savino Balzano, Senesi ha sottolineato l’urgenza di fermare il massacro in corso, esortando tutti a mettere da parte le divisioni religiose e ideologiche.

Manifestazioni e iniziative

Il giornalista ha evidenziato come manifestazioni e iniziative, sia in Italia che all’estero, come la Flotilla, dimostrino che molte persone stanno superando le barriere sociali e culturali per unirsi in questa causa. Senesi ha sottolineato che chi ha il potere di agire, come i governi e i gruppi finanziari, non solo non sta intervenendo, ma diventa complice della tragedia che sta colpendo la popolazione palestinese.

Riflessioni sull’attivismo

Riflettendo sull’attivismo attuale, Vauro Senesi ha posto una domanda provocatoria: “Dove erano, in questi anni, tutti coloro che oggi si mobilitano?” Ha affermato che le azioni avrebbero dovuto iniziare ben prima del 7 ottobre, data che ha segnato un nuovo intensificarsi delle violenze. Secondo Senesi, la sinistra ha una grande responsabilità, avendo abbracciato logiche liberiste che privilegiano i popoli con potere economico e politico. In questo contesto, ha affermato che i palestinesi sono stati marginalizzati e non considerati, nonostante abbiano subito numerosi attacchi e stragi.

Disparità di attenzione mediatica

Vauro Senesi ha messo in evidenza la disparità di attenzione mediatica e politica, sottolineando che molti eventi tragici hanno colpito la popolazione palestinese, la quale è oppressa da una potenza militare dotata di armi nucleari e sostenuta da paesi come Stati Uniti e Gran Bretagna, insieme a numerosi altri poteri occidentali ed europei. La sua analisi pone l’accento sulla necessità di una risposta collettiva e immediata per affrontare questa crisi umanitaria.

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