Trump annuncia che Israele e Hamas hanno raggiunto un accordo sulla “prima fase” del piano di pace

Veronica Robinson

Ottobre 9, 2025

Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha annunciato tramite il suo profilo su Truth Social che il governo di Israele e il gruppo militante Hamas hanno raggiunto un accordo per la “prima fase” di un piano di pace, mirato a porre fine al conflitto in corso a Gaza. Questa dichiarazione, pubblicata il 10 gennaio 2025, segna un passo significativo nel lungo e complesso processo di risoluzione del conflitto israelo-palestinese.

Dettagli dell’accordo di pace

Trump ha espresso il suo orgoglio per il raggiungimento di questo accordo, sottolineando che entrambe le parti hanno firmato la prima fase del piano. “Questo significa che tutti gli ostaggi saranno rilasciati molto presto e Israele ritirerà le sue truppe secondo una linea concordata, come primo passo verso una pace forte e duratura”, ha dichiarato Trump. Ha aggiunto che il giorno rappresenta una vittoria per il mondo arabo e musulmano, per Israele, per le nazioni circostanti e per gli Stati Uniti. Il presidente ha anche ringraziato i mediatori provenienti da Qatar, Egitto e Turchia, che hanno svolto un ruolo cruciale nel facilitare questo accordo storico.

Secondo quanto riportato, l’accordo prevede non solo il rilascio degli ostaggi, ma anche il ritiro delle forze israeliane dalla Striscia di Gaza. Questo sviluppo è visto come un passo fondamentale per garantire una stabilità duratura nella regione, che ha sofferto per anni a causa delle tensioni e dei conflitti.

La posizione di Hamas e di Israele

Il Movimento di resistenza islamica, noto come Hamas, ha confermato la conclusione dell’accordo, sottolineando che è stato il risultato di “serii e responsabili negoziati” tra il movimento e le fazioni della resistenza palestinese. In una dichiarazione ufficiale, Hamas ha affermato che l’accordo mira a porre fine alla guerra contro il popolo palestinese, a garantire il ritiro dell’occupazione dalla Striscia di Gaza e a facilitare l’ingresso di aiuti umanitari. Inoltre, è previsto uno scambio di prigionieri, un tema sempre delicato nelle trattative tra le due parti.

Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha anch’egli confermato l’accordo, definendolo un “grande giorno per Israele”. Ha annunciato che convocherà il governo per approvare l’accordo e per pianificare il ritorno a casa di tutti gli ostaggi. La sua dichiarazione evidenzia l’importanza di questo sviluppo anche per la politica interna israeliana, dove la questione degli ostaggi è sempre stata un tema sensibile e di grande rilevanza.

Le reazioni internazionali e le sfide future

L’annuncio di Trump ha suscitato reazioni positive a livello internazionale, con molti leader mondiali che hanno espresso il loro sostegno per il processo di pace. Tuttavia, le sfide rimangono significative. La realizzazione dell’accordo dipenderà dalla volontà delle parti di rispettare gli impegni presi e dalla capacità dei mediatori di mantenere il dialogo aperto. Inoltre, le tensioni locali potrebbero complicare ulteriormente la situazione, rendendo necessario un monitoraggio attento e continuo degli sviluppi.

Il futuro del processo di pace in Medio Oriente rimane incerto, ma l’accordo raggiunto rappresenta un passo importante verso la stabilizzazione della regione. La comunità internazionale continuerà a seguire con attenzione gli sviluppi, sperando che questo possa essere l’inizio di una nuova era di dialogo e cooperazione tra le parti coinvolte.

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