In Italia, circa 2 milioni di bambini e ragazzi soffrono di un disturbo neuropsichiatrico, corrispondente a uno su cinque. Questi dati sono in linea con le statistiche globali. Secondo l’ultimo rapporto dell’Unicef, risulta che un adolescente su sette, ovvero circa 166 milioni di individui tra i 10 e i 19 anni, presenta un disturbo mentale diagnosticato, con l’ansia e la depressione che rappresentano il 40% delle diagnosi.
Un fenomeno in crescita
Il problema dei disturbi mentali nei giovani è in costante aumento. Tra il 2018 e il 2022, la prevalenza di disturbi multipli di salute mentale è aumentata, specialmente tra le ragazze. I dati rivelano che la diffusione di ansia e depressione tra i giovani sotto i 20 anni è cresciuta di circa il 20%. Questo trend preoccupante solleva interrogativi sulle condizioni di vita e sul supporto psicologico offerto ai giovani in tutto il mondo.
Accesso limitato alle cure in Europa
In Europa, la situazione non è migliore. Un bambino o adolescente su tre non ha accesso a cure adeguate per i propri disturbi. A lanciare l’allerta è stata la Società italiana di neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza (Sinpia), in occasione della Giornata mondiale della salute mentale, celebrata il 10 ottobre. L’organizzazione evidenzia l’importanza di un intervento precoce e della necessità di prestare attenzione ai segnali di allerta nei bambini, come disturbi del sonno, difficoltà emotive, problemi di attenzione, difficoltà nelle relazioni sociali, ritardi nelle capacità comunicative e disturbi alimentari.
Le parole del Ministro della Salute
Il Ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha descritto la salute mentale come “la grande sfida della nostra epoca”, un’emergenza silenziosa che colpisce le nuove generazioni. Durante una sessione di question time alla Camera, Schillaci ha annunciato che il Piano nazionale della salute mentale è attualmente in discussione alla Conferenza Stato-Regioni. Questo piano mira a migliorare i servizi di diagnosi precoce, a potenziare la neuropsichiatria infantile e a garantire la presenza di équipe multidisciplinari per offrire interventi coordinati di diagnosi, trattamento e riabilitazione, coinvolgendo famiglie, scuole e istituzioni locali.
Il problema dello stigma
La questione della salute mentale va oltre la diagnosi. In Italia, il 30% delle persone seguite dai servizi di salute mentale soffre di una forma clinicamente rilevante di auto-stigma. Questa condizione porta all’interiorizzazione del pregiudizio, ostacolando le richieste di aiuto e l’aderenza alle terapie, oltre a compromettere il reinserimento sociale. Per affrontare questo problema, l’Università di Trento ha avviato uno studio che coinvolge 26 centri, per testare l’applicabilità in Italia di un intervento psicologico di gruppo sviluppato negli Stati Uniti, chiamato ‘Narrative Enhancement and Cognitive Therapy’ (Nect).
In occasione della Giornata mondiale della salute mentale, la Lega italiana per la lotta contro i tumori (Lilt) ha lanciato ‘Parliamone qui’, un servizio di ascolto gestito da psicologi specializzati. Questo servizio è dedicato a supportare i pazienti in ogni fase del loro percorso di malattia, dalla diagnosi al recupero dell’equilibrio emotivo. Il 10 ottobre segna anche la Giornata internazionale per la consapevolezza sulla sindrome X fragile, la causa ereditaria più comune di disabilità intellettiva e la seconda causa genetica di autismo. Per sensibilizzare su questo tema, l’Associazione italiana sindrome X fragile ha organizzato diverse iniziative per tutto il mese di ottobre, tra cui l’illuminazione in blu di importanti edifici a Roma, come il Palazzo del Senato della Repubblica e il Palazzo dell’Istituto superiore di sanità .