L’accusa mossa dalla Procura di Milano è di quelle gravi: cinque professionisti, tra cui la legale di Alessia Pifferi, sono accusati di aver collaborato per evitare che la donna, responsabile della morte della propria figlioletta di 18 mesi avvenuta nel 2022, ricevesse una condanna all’ergastolo. L’azione si inserisce nel contesto del processo Pifferi bis, attualmente in fase di rito abbreviato, dove si è richiesto un intervento severo contro i coinvolti.
Richieste di condanna
Il pubblico ministero ha avanzato richieste di condanna che oscillano tra i 3 e i 4 anni di reclusione per la legale Alessia Pontenani, per tre psicologhe e per lo psichiatra Marco Garbarini. Per una sesta professionista, che ha optato per il rito ordinario, è stato richiesto il rinvio a giudizio. Durante una requisitoria durata sette ore, il pubblico ministero ha delineato un quadro accusatorio in cui si sostiene che la legale di Pifferi e Garbarini avrebbero orchestrato una strategia per preparare l’imputata a rispondere in modo favorevole alle domande dello psichiatra nominato dalla Corte d’Assise, il cui compito era quello di valutare l’imputabilità della donna.
Test e valutazioni errate
Le psicologhe operanti nel carcere avrebbero, secondo il pm, attestato erroneamente un quoziente intellettivo di 40 per Pifferi, suggerendo un grave deficit. Questa affermazione sarebbe stata basata su test ritenuti “incompatibili con le caratteristiche psichiche effettive” della detenuta. Il pubblico ministero ha anche sottolineato come una delle psicologhe avesse manifestato l’intenzione di “abbattere il sistema goccia dopo goccia”, esprimendo il proprio scetticismo nei confronti della pena dell’ergastolo.
Implicazioni del caso
La situazione si complica ulteriormente, poiché le implicazioni di questo caso coinvolgono non solo la vita di Alessia Pifferi, ma anche la credibilità e l’integrità delle professioni coinvolte. La Procura è determinata a far emergere la verità e a garantire che la giustizia venga servita in un caso che ha scosso l’opinione pubblica e sollevato interrogativi sul sistema giudiziario e sulla protezione dei minori.