Funerali di Maria Cristina Gallo: cattedrale di Mazara affollata, Don Leone parla di “battaglia civile”

Veronica Robinson

Ottobre 11, 2025

Oggi, 27 ottobre 2025, Mazara del Vallo ha vissuto una giornata di profondo dolore per la scomparsa di Maria Cristina Gallo, un’insegnante di 56 anni, che ha lottato contro un tumore diagnosticato con un ritardo di otto mesi. La vicenda ha sollevato un’inchiesta da parte della Procura di Trapani, che ha coinvolto dieci medici, portando anche alle dimissioni del manager dell’Azienda Sanitaria Provinciale, Ferdinando Croce.

Funerale e ricordo di Maria Cristina

Il funerale di Maria Cristina Gallo è stato officiato da Don Giacinto Leone, suo padre spirituale negli ultimi anni. Il sacerdote ha descritto la professoressa come una persona che non ha mai accettato passivamente la sua sofferenza, ma ha lottato per la giustizia di chi, come lei, si è trovato ad affrontare difficoltà simili. “Cristina ha dimostrato un amore per il prossimo e una coscienza sociale profonda”, ha affermato Don Leone. La malattia, per Maria Cristina, non è stata un motivo di ritiro, ma un vero e proprio pellegrinaggio, un percorso di interrogativi e resistenza. La sua storia è diventata un simbolo di una “battaglia civile” contro le ingiustizie del sistema sanitario.

Le conseguenze del ritardo diagnostico

Il ritardo nella consegna del referto ha avuto conseguenze drammatiche per l’insegnante di italiano e storia, che aveva avuto il coraggio di denunciare la sua situazione. Quando le fu diagnosticato un tumore al quarto stadio, le metastasi si erano già diffuse, mentre inizialmente si trattava di un fibroma. Maria Cristina ha subito un’isterectomia, ma l’inchiesta dovrà chiarire se una diagnosi tempestiva avrebbe potuto cambiare il corso della sua malattia.

Indagini e casi emblematici

Dopo la denuncia della professoressa, supportata da un’interrogazione parlamentare del vicepresidente della Camera, Giorgio Mule’, sia il Ministero della Salute che la Regione Siciliana hanno avviato indagini, scoprendo numerosi altri casi di referti consegnati con notevoli ritardi. Un caso emblematico è stato quello di Andrea Bonafede, un paziente che nel 2020 ricevette il referto istologico in sole 24 ore, mentre era affetto da un tumore. Si è poi scoperto che Bonafede era in realtà il superlatitante Matteo Messina Denaro.

Il cordoglio della comunità

Il sindaco di Mazara del Vallo, Salvatore Quinci, ha espresso il cordoglio della comunità, definendo la giornata “funesta”. “La scomparsa della professoressa Gallo, che ha combattuto una malattia terribile a causa degli ingiustificabili ritardi nell’esame dei referti, ci lascia sgomenti. È una vicenda che ‘grida’ giustizia. Siamo vicini alla famiglia”, ha dichiarato il sindaco. Quinci ha sottolineato come, grazie alle denunce di Maria Cristina, sia emerso uno scandalo che ha portato alla luce la gravità della situazione dei referti tardivi. Sebbene la professoressa non sia riuscita a vincere la sua battaglia contro il cancro, ha certamente lasciato un segno indelebile nel cuore della comunità e un esempio di coraggio per tutti.

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