Aveva solo 56 anni Maria Cristina Gallo, la professoressa che ha sollevato un importante allerta sui ritardi nella consegna degli esami istologici, dopo aver subito una biopsia per una grave malattia. La sua denuncia ha portato alla luce un problema che affliggeva il servizio sanitario, con tempi di attesa che si prolungavano fino a otto mesi. La questione ha innescato un’inchiesta della Procura di Trapani, attualmente in corso, con dieci medici sotto indagine. Dopo la sua segnalazione, oltre 3.000 vetrini sono stati analizzati in un tempo record di dieci giorni. Oggi, 15 ottobre 2025, si sono svolti i funerali nella cattedrale di Mazara del Vallo, affollata da amici, familiari e colleghi.
Funerali e omelia di don Giacinto Leone
Durante la cerimonia funebre, don Giacinto Leone, che ha accompagnato Maria Cristina nel suo percorso spirituale negli ultimi anni, ha sottolineato come la sua malattia sia diventata un simbolo di lotta per molti. “Cristina ha affrontato la sua condizione con una determinazione incredibile”, ha affermato il sacerdote, evidenziando come la sofferenza della professoressa si sia trasformata in una battaglia civile per un sistema sanitario più equo. La sua lotta non è stata solo una questione personale, ma ha rappresentato una richiesta di giustizia per tutti coloro che si trovano in situazioni simili.
Don Giacinto ha descritto Maria Cristina come una persona che non si è mai limitata a subire in silenzio, ma ha alzato la voce per denunciare le difficoltà affrontate da molti. “La malattia non è stata per lei un tempo di fuga, ma un pellegrinaggio“, ha detto, sottolineando il suo approccio attivo alla vita e alla didattica. Nella sua aula, la professoressa non si limitava a trasmettere conoscenze, ma cercava di educare alla libertà e alla bellezza, stimolando gli studenti a riflettere e ad approfondire le questioni importanti.
L’eredità di Maria Cristina Gallo
Monsignor Angelo Giurdanella, presente ai funerali, ha ricordato Maria Cristina come una donna che ha sparso semi di speranza e vita. La sua denuncia, ha spiegato, non è stata motivata da un desiderio di protagonismo, ma da un genuino desiderio di giustizia. La comunità di Mazara del Vallo è in lutto, e il sindaco Salvatore Quinci ha descritto la giornata come “triste per tutta la comunità”, sottolineando il coraggio della professoressa nel denunciare le ingiustizie e nel trasformare il suo dolore in una battaglia per la giustizia.
Il figlio di Maria Cristina ha condiviso commoventi parole in memoria della madre, esprimendo la speranza che la sua denuncia possa portare a un cambiamento significativo in Sicilia. Ha ricordato come sua madre abbia sempre cercato di infondere speranza e amore nella vita di chi la circondava, nonostante le difficoltà. La sua forza e determinazione hanno ispirato molti, e il suo impegno per i suoi studenti e la sua famiglia rimarrà impresso nei cuori di tutti coloro che l’hanno conosciuta.
L’inchiesta della Procura di Trapani
La denuncia di Maria Cristina Gallo ha innescato una serie di eventi che hanno portato all’apertura di un’inchiesta da parte della Procura di Trapani. Le segnalazioni sui ritardi nella consegna degli esami istologici hanno scatenato un’ondata di attenzione, portando a dimissioni significative all’interno dell’Asp di Trapani, incluso l’ex direttore generale Ferdinando Croce. La situazione ha attirato l’attenzione del ministero della salute, che ha inviato ispettori per esaminare il servizio sanitario provinciale.
Attualmente, diciannove tra medici e personale sanitario sono indagati per presunti comportamenti negligenti. Le indagini sono focalizzate sulle responsabilità organizzative e individuali all’interno dell’Asp e dei laboratori coinvolti. La comunità di Mazara del Vallo continua a riflettere sull’impatto della denuncia di Maria Cristina, che ha scosso le coscienze e portato alla luce problemi sistematici nel settore sanitario.
Chi era Maria Cristina Gallo
Maria Cristina Gallo, laureata in Storia e Filosofia e in Teologia presso l’università di Palermo, ha dedicato la sua vita all’insegnamento, lavorando presso l’istituto tecnico industriale ‘R. D’Altavilla’ di Mazara del Vallo. Prima di diventare docente, ha collaborato con la Diocesi di Mazara del Vallo, contribuendo alla fondazione della biblioteca per bambini “L’isola che non c’è”.
Lascia il marito Giorgio Tranchida e due figli, di 25 e 17 anni. La sua passione per la lettura e l’educazione ha segnato profondamente la sua vita e quella dei bambini che ha incontrato. La cugina Annalisa Gallo ricorda Maria Cristina come una donna forte e battagliera, sempre pronta a difendere le cause giuste. La sua eredità vive attraverso il lavoro e l’impegno che ha dedicato alla comunità e ai suoi studenti, rendendo il mondo un posto migliore.