AgenPress. Nel 2025, circa 5,7 milioni di persone in Haiti sono afflitte da malnutrizione, un dato allarmante che si avvicina ai 6 milioni nei prossimi mesi, come evidenziato in un rapporto dell’IPC (Integrated Food Security Classification Framework). La situazione critica è aggravata dalla crescente violenza delle bande criminali che operano nel paese.
Condizioni di insicurezza alimentare
Attualmente, oltre il 51% della popolazione haitiana, corrispondente a 5,7 milioni di individui, vive in condizioni di insicurezza alimentare. Di questo gruppo, circa 1,9 milioni, pari al 17% della popolazione totale, sono in una situazione di emergenza, classificati al livello IPC 4, mentre 3,8 milioni si trovano al livello IPC 3, che indica una crisi. Questi dati provengono da un sistema di monitoraggio supportato dalle Nazioni Unite, che offre un quadro chiaro delle difficoltà alimentari nel paese.
Previsioni future
Le previsioni per i prossimi mesi non sono confortanti. Si stima un “lieve peggioramento della situazione”, con un incremento a 5,91 milioni di persone affette da insicurezza alimentare entro giugno 2026, secondo l’IPC. Questo scenario mette in evidenza la crescente vulnerabilità della popolazione, già provata da anni di crisi.
Crisi multidimensionale
Haiti, considerato il paese più povero dell’emisfero occidentale, è intrappolato in una crisi multidimensionale e in una costante instabilità politica. La violenza delle bande ha raggiunto livelli allarmanti, con episodi di omicidi, stupri, saccheggi e rapimenti a scopo di estorsione che hanno colpito duramente le comunità locali.
Instabilità politica e sfide alimentari
La situazione ha subito un’accelerazione negativa dall’inizio del 2024, quando le bande hanno costretto il primo ministro de facto Ariel Henry a dimettersi. Da quel momento, Haiti, che avrebbe dovuto tenere elezioni nel 2016, è governata da un consiglio presidenziale di transizione, istituito a metà del 2019. Questa mancanza di stabilità politica ha ulteriormente complicato gli sforzi per affrontare le sfide alimentari e sociali del paese, lasciando la popolazione in una condizione di crescente precarietà.