Il presidente dell’Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri (ANMCO), il professor Massimo Grimaldi, ha rilasciato dichiarazioni significative riguardo alla situazione delle cardiologie italiane. Durante un’intervista con l’ANSA, il direttore della cardiologia dell’ospedale Miulli di Acquaviva delle Fonti, in provincia di Bari, ha evidenziato come il sistema sanitario italiano riesca a mantenere una mortalità inferiore rispetto ad altri Paesi europei in caso di ricovero per infarto acuto. Grimaldi ha sottolineato che, sebbene l’Italia eccella nella terapia acuta e nella cura post-evento, è fondamentale concentrare gli sforzi sulla prevenzione primaria e sulla diagnosi precoce, per identificare le malattie cardiovascolari nelle loro fasi iniziali.
Importanza della prevenzione e della diagnosi precoce
Secondo il professor Grimaldi, un approccio proattivo nella gestione dei fattori di rischio è essenziale per ridurre l’incidenza delle malattie cardiovascolari. “Trattamenti ottimali per condizioni come colesterolo alto, ipertensione, diabete e obesità , insieme a uno stile di vita sano, possono abbattere significativamente il rischio di sviluppare patologie cardiache“, ha affermato. La prevenzione, quindi, non è solo una questione di salute, ma anche un investimento economico: per ogni euro speso nella prevenzione, i benefici sono enormi. Al contrario, quando la malattia è già presente, i costi aumentano notevolmente e l’impatto sulla qualità della vita è limitato.
Il professor Grimaldi ha inoltre messo in evidenza un problema critico: l’aderenza alle terapie. In Italia, il tasso di abbandono delle cure è allarmante. A un anno dall’inizio della terapia, il 50% dei pazienti smette di seguire il trattamento, e dopo tre anni, il 75% degli individui interrompe l’assunzione di farmaci per il colesterolo. È necessario sviluppare strategie efficaci per mantenere i pazienti motivati e informati riguardo l’importanza della continuità terapeutica. La sensibilizzazione dovrebbe cominciare fin dalle scuole elementari, per instaurare una cultura della salute che promuova corretti stili di vita.
Il confronto agli Stati Generali Anmco
Gli Stati Generali organizzati dall’ANMCO, tenutisi nei giorni scorsi presso il Ministero della Salute, hanno rappresentato un’importante occasione di dialogo tra i medici cardiologi e le istituzioni. In particolare, il professor Grimaldi ha sottolineato il valore del confronto con il sottosegretario Marcello Gemmato e i capi dipartimento, evidenziando come queste interazioni possano contribuire a migliorare le politiche sanitarie riguardanti le malattie cardiovascolari.
Il dibattito ha messo in luce la necessità di un impegno congiunto per affrontare le sfide legate alla salute cardiovascolare in Italia. La collaborazione tra professionisti della salute e istituzioni è cruciale per implementare soluzioni efficaci e sostenibili, che possano garantire una migliore assistenza ai pazienti e una riduzione dei rischi legati alle malattie cardiache.
Con queste considerazioni, il professor Grimaldi ha tracciato un quadro chiaro delle priorità per il futuro della cardiologia in Italia, invitando a un’azione concertata e mirata per affrontare le problematiche esistenti.