Donna deceduta a causa di esami tardivi, il marito: “Continueremo la lotta di Cristina”

Veronica Robinson

Ottobre 12, 2025

Domenica 12 ottobre 2025, a Mazara del Vallo, è stata avviata un’inchiesta per omicidio colposo, lesioni colpose e omissione di atti d’ufficio nei confronti di 19 professionisti, tra cui medici, infermieri e tecnici di laboratori dell’Asp di Trapani. Questa decisione è scaturita dalla denuncia di una donna, Maria Cristina Gallo, che ha perso la vita a causa di un cancro diagnosticato in ritardo.

La vicenda ha suscitato un forte eco mediatico e ha messo in luce le problematiche legate alla gestione dei referti medici. Giorgio Tranchida, marito di Maria Cristina, ha dichiarato: “Cristina, il cui faro di tutta la vita è stato la giustizia, ci inchioda a una responsabilitĂ . Dobbiamo portare avanti la sua battaglia. Abbiamo pagato un prezzo altissimo, ma dobbiamo andare avanti”. La donna aveva denunciato di aver atteso otto mesi per ricevere l’esito di un referto medico.

Dichiarazioni del marito

Giorgio Tranchida ha risposto a una domanda riguardo alle scuse ricevute dalla famiglia per il ritardo nella consegna dell’esito dell’esame. “Nessuno, nĂ© dall’azienda sanitaria nĂ© dalla politica, ci ha chiesto scusa”, ha affermato. La situazione appare ancora piĂą drammatica considerando che la malattia era giĂ  in uno stadio avanzato al momento della diagnosi. “Il cancro aveva mesi di vantaggio”, ha aggiunto Tranchida, sottolineando come la famiglia avesse ripetutamente sollecitato l’esito della biopsia, convinti che non ci fosse nulla di grave.

Le conseguenze legali

L’inchiesta avviata ha come obiettivo quello di chiarire le responsabilitĂ  legate ai ritardi nella consegna dei referti. Tra il 2024 e il 2025, sono stati registrati ben 3300 referti consegnati in ritardo. Questo dato mette in evidenza un problema sistemico all’interno dell’Asp di Trapani, dove le carenze nella gestione dei referti potrebbero aver avuto conseguenze fatali per altri pazienti. La denuncia della famiglia Gallo ha portato alla luce una realtĂ  preoccupante e ha sollevato interrogativi sull’efficacia e l’affidabilitĂ  del sistema sanitario locale.

La comunitĂ  locale e i familiari delle vittime di simili situazioni attendono ora risposte e giustizia, mentre il caso di Maria Cristina Gallo continua a sollevare interrogativi sulla qualitĂ  dell’assistenza sanitaria in Italia.

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