Hamas annuncia: “Ostaggi liberati lunedì mattina”. Witkoff interviene in piazza, contestato Netanyahu

Rosita Ponti

Ottobre 12, 2025

Mezzo milione di profughi ha fatto ritorno a Gaza City, mentre si avvicina l’inizio dell’ingresso degli aiuti umanitari nella Striscia. Da oggi, infatti, sarà possibile far arrivare aiuti, mentre domani si svolgerà a Sharm El Sheikh un vertice di pace che vedrà la partecipazione di leader internazionali come il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi, l’ex presidente statunitense Donald Trump e circa venti altri leader, tra cui la premier italiana Giorgia Meloni.

Restituzione degli ostaggi: l’annuncio del coordinatore

In un messaggio alle famiglie, Gal Hirsch, coordinatore per gli affari degli ostaggi, ha confermato che la restituzione degli ostaggi israeliani avrà inizio domani mattina, in base all’accordo raggiunto a Sharm El Sheikh. Hirsch ha dichiarato che i preparativi per il rimpatrio degli ostaggi ancora in vita sono stati completati. Si stima che circa venti ostaggi siano ancora vivi e si trovano in varie strutture nella Striscia di Gaza. Per quanto riguarda i deceduti, sono stati predisposti i preparativi per il rimpatrio delle salme, che saranno trasferite all’istituto di Medicina legale per l’identificazione. Tuttavia, non è garantito che tutti i corpi possano essere localizzati immediatamente. Hirsch ha esortato Hamas a collaborare con la forza internazionale per restituire gli ostaggi.

Intervento di Witkoff e reazioni a Tel Aviv

Steve Witkoff, inviato del presidente Trump, ha parlato alla manifestazione organizzata dal Forum delle famiglie degli ostaggi nella “piazza degli ostaggi” di Tel Aviv, esprimendo la speranza che gli ostaggi tornino a casa. Durante il suo intervento, ha suscitato fischi e cori di protesta quando ha menzionato il premier israeliano Benjamin Netanyahu, ma ha insistito sull’importanza del suo ruolo nella situazione attuale.

Vertice di Sharm El Sheikh: partecipazione di leader mondiali

Il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, parteciperà al summit di Sharm El Sheikh, previsto per lunedì 2 dicembre 2025. Anche il primo ministro britannico, Keir Starmer, sarà presente, con l’intento di esprimere il sostegno del Regno Unito agli sforzi per mantenere il cessate il fuoco e garantire assistenza umanitaria. Starmer ha in programma di rendere omaggio al presidente Trump e ai mediatori di Egitto, Qatar e Turchia.

Il ritorno dei profughi: testimonianze di chi è tornato

Il ritorno a Gaza City è stato descritto come un momento di grande desolazione. Molti profughi hanno trovato le loro case distrutte e non riconoscono più i loro quartieri. La situazione è particolarmente grave a Khan Yunis, dove il sindaco ha dichiarato che l’80% della città è in rovina. Le famiglie, già provate dalla guerra, si trovano ora a fronteggiare la mancanza di risorse economiche per ricostruire le loro vite.

Vertice di pace per Gaza: Trump e al-Sisi al comando

Il presidente Trump e il presidente egiziano al-Sisi guideranno il vertice per Gaza a Sharm El Sheikh, con l’obiettivo di porre fine alla guerra nella Striscia e promuovere la stabilità in Medio Oriente. Nonostante le aspettative, né IsraeleHamas parteciperanno all’incontro, che mirerà a intensificare gli sforzi per raggiungere una pace duratura.

Rilascio degli ostaggi: conferme da Hamas

Un alto ufficiale di Hamas ha confermato che il rilascio degli ostaggi israeliani avverrà lunedì mattina, come stabilito nell’accordo. Dopo il ritorno degli ostaggi, Israele procederà al rilascio di circa 2.000 prigionieri palestinesi.

Invito dell’Iran al vertice di Sharm El Sheikh

Gli Stati Uniti hanno esteso un invito all’Iran per partecipare al vertice di lunedì, insieme a una lista di altri paesi. Tuttavia, né IsraeleHamas prenderanno parte all’incontro.

Kushner: la sofferenza dei residenti di Gaza

Jared Kushner, genero di Trump, ha parlato della sofferenza dei residenti di Gaza, sottolineando che la maggior parte di loro ha vissuto questa situazione senza colpa. Ha espresso la speranza che il ritorno degli ostaggi segni l’inizio di una nuova fase di pace.

Documenti rivelano cooperazione tra stati arabi e Israele

Documenti riservati pubblicati dal Washington Post rivelano che diversi stati arabi hanno ampliato la cooperazione in materia di sicurezza con Israele, nonostante le condanne pubbliche per la guerra a Gaza. Questa cooperazione potrebbe essere cruciale per il monitoraggio del cessate il fuoco.

Situazione umanitaria a Gaza: oltre 500.000 ritorni

La Protezione civile di Gaza ha dichiarato che oltre 500.000 persone sono tornate nel nord della Striscia dopo il cessate il fuoco. Tuttavia, la situazione rimane critica, con la necessità urgente di aiuti umanitari.

Israele modifica la lista dei detenuti da rilasciare

Israele ha modificato i nomi di 100 detenuti che Hamas intendeva rilasciare come parte dell’accordo di cessate il fuoco. Due medici palestinesi non saranno liberati, sollevando preoccupazioni tra le organizzazioni umanitarie.

Desolazione al ritorno: testimonianze di chi torna a casa

Le testimonianze dei profughi che tornano a Gaza parlano di una realtà devastante, con famiglie che non riconoscono più le loro case e che si trovano ad affrontare una situazione economica insostenibile.

Aiuti umanitari: via libera dell’Onu per l’ingresso a Gaza

L’Onu ha ricevuto il via libera da Israele per far entrare aiuti umanitari a partire da oggi, con un volume significativo di forniture già pronte in paesi vicini come Giordania ed Egitto.

Posizione di Hamas sul futuro di Gaza

Hamas ha dichiarato che è disposta a lasciare spazio a un governo palestinese dopo la guerra, ma non accetterà un completo disarmo.

Condanna libanese per attacchi israeliani

Il presidente libanese Joseph Aoun ha denunciato gli attacchi israeliani nel sud del Libano, che hanno causato vittime civili, sottolineando la gravità della situazione in un contesto di cessate il fuoco a Gaza.

Riflessioni del filosofo politico Michael Walzer

Michael Walzer ha commentato la situazione attuale, evidenziando la complessità della pace in Medio Oriente e la necessità di un governo palestinese che possa sostenere un accordo duraturo.

Costi della ricostruzione di Gaza

Si stima che i costi per la ricostruzione di Gaza saranno enormi, se la tregua attuale dovesse reggere, con la necessità di un impegno internazionale significativo.

Bilancio delle vittime in Gaza

Secondo fonti mediche, il bilancio delle vittime nella Striscia di Gaza ha raggiunto 67.211 civili, la maggior parte dei quali donne e bambini, a seguito del conflitto iniziato il 7 ottobre 2023.

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