Il viaggio di Bilal: la sua richiesta di riappropriarsi della vita

Rosita Ponti

Ottobre 12, 2025

A Gaza, la situazione continua a essere drammatica mentre centinaia di migliaia di profughi fanno ritorno alle macerie delle loro abitazioni. Oggi, 12 ottobre 2025, si attende l’ingresso dei primi aiuti umanitari, bloccati per lungo tempo oltre il confine di Gaza. La reporter Veronica Fernandes, inviata a Kerem Shalom, ha raccolto testimonianze toccanti da chi sta affrontando questa difficile realtà.

Il contesto attuale a Gaza

Le operazioni militari israeliane stanno rallentando, ma la situazione rimane tragica. Secondo quanto riportato dall’agenzia palestinese Wafa, nella giornata di ieri sono state segnalate 19 vittime nella Striscia di Gaza. In questo contesto, centinaia di migliaia di profughi, dopo aver abbandonato le loro case, stanno tornando verso Gaza City, dove le loro abitazioni sono ridotte in macerie. Questo ritorno avviene in un clima di grande incertezza e paura, con la speranza di trovare un minimo di ciò che rimane delle loro vite.

Oggi dovrebbe riprendere l’ingresso degli aiuti umanitari, che sono stati accumulati per lungo tempo al di fuori dei confini di Gaza. La situazione è stata complicata dalle restrizioni imposte da Israele, che ha consentito l’ingresso solo di una minima parte degli aiuti, mentre le forze di sicurezza hanno sparato sulla folla in attesa di cibo. Questa condotta ha aggravato ulteriormente la crisi umanitaria, lasciando molte famiglie in condizioni disperate.

Il racconto di una famiglia colpita dalla crisi

Tra le storie di sofferenza, quella di Bilal Selam spicca per la sua drammaticità. La famiglia di Bilal ha vissuto in prima persona l’orrore della guerra e la difficoltà di tornare a casa. La reporter Fernandes ha documentato il loro viaggio di ritorno, un percorso costellato da paure e incertezze. Bilal racconta di come, dopo aver lasciato la propria casa, sia stato costretto a vivere in rifugi temporanei, affrontando la mancanza di cibo e acqua potabile.

Il viaggio di ritorno verso Gaza City non è solo fisico, ma anche emotivo. Ogni passo rappresenta un confronto con le macerie di una vita che prima era normale. La famiglia di Bilal spera di trovare qualche segno di vita tra le rovine, ma la realtà è spesso devastante. Molti edifici sono stati distrutti, e i ricordi di una vita serena sembrano lontani. La presenza degli aiuti umanitari, sebbene attesa con ansia, non basta a risolvere le enormi difficoltà che le famiglie come quella di Bilal devono affrontare quotidianamente.

La situazione a Gaza rimane complessa e piena di sfide. Mentre gli aiuti umanitari iniziano finalmente a entrare, la strada verso la ricostruzione e la speranza per un futuro migliore è ancora lunga e difficile.

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