“Con John Elkann abbiamo avuto un paio d’incontri, nell’ultimo la redazione chiese un piano industriale e sollecitò l’azienda per assumersi un ruolo anche in campo televisivo perché fondamentale per la sopravvivenza di un gruppo editoriale. L’ingegnere rispose che sapevano tutto, ma poi non è successo”, afferma Luciano Borghesan, noto giornalista e sindacalista de La Stampa.
Il quotidiano torinese e la sua storia
Il quotidiano torinese, originariamente strappato all’editore Alfredo Frassati dal senatore Giovanni Agnelli durante il periodo fascista, ha rappresentato il fulcro intellettuale e mediatico della galassia Fiat sotto la guida dell’Avvocato Gianni Agnelli. Tuttavia, la sua appartenenza alla famiglia Agnelli, ora rappresentata da John Elkann, potrebbe giungere a una svolta decisiva.
Possibile acquisizione da parte di Nem
Il gruppo editoriale Nem, attivo nel Triveneto e già acquirente di diverse testate locali del Nord Est, viene indicato come potenziale acquirente. La proprietà di La Stampa ha smentito l’esistenza di offerte concrete, affermando che la vendita non è definita e sottolineando un crescente disimpegno da parte di John Elkann nei confronti di Torino, città storicamente legata alla famiglia Agnelli.
Cessioni significative di Elkann
Negli ultimi anni, Elkann ha intrapreso una serie di cessioni significative. Nel 2017 ha venduto la partecipazione di maggioranza dell’Editrice La Stampa, allora nota come Itedì, al Gruppo L’Espresso, controllato da Carlo De Benedetti. Due anni dopo, ha riacquistato il gruppo, ribattezzato Gedi, dai figli di De Benedetti. Gedi comprende tre quotidiani di grande rilevanza: Repubblica, La Stampa e il Secolo XIX, insieme a L’Espresso, giornali locali e diverse emittenti radiofoniche come Capital e Radio Deejay. Le recenti cessioni hanno interessato vari imprenditori, mentre Gedi e Exor mantengono sotto il proprio controllo le radio e Repubblica, con voci insistenti riguardo a una possibile vendita a editori greci legati alla famiglia di armatori Kyriakou. Anche La Stampa e La Sentinella del Canavese sono oggetto di speculazioni riguardanti la loro vendita.
Attenzione da parte dell’Ordine dei Giornalisti
L’Ordine dei Giornalisti del Piemonte e l’Associazione Stampa Subalpina, il sindacato regionale dei giornalisti affiliato alla Fnsi, seguono con attenzione l’evoluzione della situazione, auspicando che non si verifichino ridimensionamenti occupazionali o una diminuzione della rilevanza nazionale del quotidiano. Il comitato di redazione de La Stampa ha chiesto aggiornamenti riguardo agli sviluppi in corso.
Operazioni di Exor e cessioni industriali
Nel contesto delle operazioni condotte da Exor, l’holding degli Agnelli, sotto la direzione di John Elkann ha effettuato numerose acquisizioni a livello internazionale, come la fusione con Peugeot e l’acquisizione di Chrysler. Tuttavia, una parte consistente del patrimonio industriale piemontese è stata ceduta, comprendendo aziende come Magneti Marelli e Comau, fino all’ultima operazione con il gruppo indiano Tata per Iveco. Le stime indicano che oltre 20 miliardi di euro sono stati incassati, trasformandosi in sostanziosi dividendi per gli eredi della famiglia che un tempo deteneva il controllo su Torino.