Il 11 e 12 ottobre 2025, la Striscia di Gaza ha vissuto un’intensa attivitĆ con il passaggio di camion carichi di aiuti umanitari, in particolare a Khan Younis. Questo movimento ĆØ avvenuto in seguito all’entrata in vigore di un accordo di cessate il fuoco tra Hamas e Israele, il quale prevede un incremento significativo degli aiuti umanitari e la loro circolazione libera tra le diverse aree dell’enclave, utilizzando le principali arterie stradali.
Scene di caos e disperazione a Khan younis
Il primo giorno, 11 ottobre, la distribuzione degli aiuti ha mostrato un quadro drammatico, con scene di caos e affollamento. Numerosi Palestinesi si sono accalcati intorno ai camion, ansiosi di ottenere cibo e beni di prima necessitĆ . Le immagini di persone che strappano le provviste dal retro dei veicoli in movimento hanno evidenziato la disperazione della popolazione locale.
Molti residenti hanno espresso la necessitĆ di un sistema di distribuzione più organizzato, suggerendo che agenzie internazionali come l’UNRWA (l’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione dei profughi palestinesi) dovrebbero gestire la consegna degli aiuti. Questo approccio potrebbe garantire che i beni raggiungano coloro che ne hanno più bisogno, evitando la confusione attuale.
Una donna palestinese, Nisreen Abu Awda, ha condiviso la sua esperienza: “Sono andata a casa mia e ho sentito che stavano arrivando camion di aiuti, quindi sono andata a prenderne per i miei figli, ma questo non ĆØ il modo. Vorrei che arrivassero tramite canali ufficiali, sarebbe molto meglio perchĆ© alcune persone prendono gli aiuti e altri non ottengono nulla.”
Richieste di un sistema di distribuzione più efficiente
Un altro residente, Dhiya Zoreb, ha sottolineato la necessitĆ di un’organizzazione migliore per la distribuzione degli aiuti: “Spero davvero che le consegne possano essere gestite ufficialmente e consegnate alle persone. Non posso farlo cosƬ, potrei essere investito da un camion. Speriamo che i paesi all’estero aiutino a consegnare gli aiuti alle persone qui, come l’agenzia (UNRWA), e che li distribuiscano come prima.”
Il 12 ottobre, l’afflusso di aiuti ĆØ proseguito, con l’apertura di nuovi valichi e scene simili di assembramento. Decine di camion hanno attraversato il valico di Kerem Shalom per entrare a Gaza, mentre altri veicoli sono stati avvistati al valico di Rafah, provenienti dal lato egiziano.
La necessitĆ di una soluzione duratura
Le scene di Khan Younis si sono ripetute, con persone che si arrampicavano sui camion in movimento per ottenere gli aiuti e grandi folle che si radunavano attorno ai veicoli. Un residente, Salameh Barbakh, ha ribadito l’urgenza di una migliore organizzazione: “Questa non ĆØ una soluzione. Devono trovare un modo migliore di questo. Dobbiamo vivere e garantire che tutti ricevano aiuti. Ci sono persone che non ottengono nulla. I camion devono essere messi in sicurezza.”
In questo contesto, la situazione rimane critica, con la popolazione che continua a chiedere un intervento più strutturato e una distribuzione degli aiuti che possa realmente soddisfare le necessità di tutti.