Parkinson: al Gemelli avviato uno studio sull’impatto dello sport sul declino cognitivo

Veronica Robinson

Ottobre 13, 2025

L’esercizio fisico si sta affermando come una vera e propria panacea per il miglioramento delle capacità cognitive, in particolare per i pazienti affetti dalla malattia di Parkinson. Questa condizione, che può portare a un significativo declino cognitivo fino alla demenza, attualmente non dispone di terapie efficaci. In questo contesto, la Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli Irccs ha annunciato l’avvio di uno studio internazionale, denominato Move-Brain-Pd (Movement improves brain health and cognition in Parkinson’s disease), che ha l’obiettivo di esaminare l’impatto dell’attività fisica aerobica sulla salute mentale dei pazienti.

Dettagli dello studio Move-brain-pd

Il progetto, finanziato dal bando Era4Health Joint Transnational Call for Proposals 2024 dedicato alla modulazione dell’invecchiamento cerebrale attraverso l’alimentazione e uno stile di vita sano, è guidato dal Professor Paolo Calabresi, direttore dell’Unità Operativa Complessa di Neurologia della Fondazione Gemelli Irccs e docente di Neurologia presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore. Lo studio si concentrerà sull’efficacia di un programma di allenamento aerobico che i pazienti potranno seguire comodamente da casa, monitorato a distanza. L’obiettivo è quello di valutare gli effetti di questo programma sulle funzioni cognitive e sui sintomi motori nei pazienti con malattia di Parkinson e lieve compromissione cognitiva, nota come Pd-Mci.

Ricerca sui biomarcatori e sull’aderenza all’esercizio

I ricercatori non si limiteranno a misurare le capacità cognitive, ma si impegneranno anche nell’analisi di biomarcatori di infiammazione e neurodegenerazione, oltre a monitorare le variazioni della proteina alfa-sinucleina. Questa analisi aiuterà a svelare i meccanismi biologici che spiegano i benefici dell’attività fisica. Un altro aspetto cruciale dello studio sarà l’indagine sui fattori che possono facilitare o ostacolare l’aderenza all’esercizio fisico. Questo permetterà di sviluppare programmi educativi personalizzati, mirati a promuovere stili di vita salutari all’interno della comunità dei pazienti.

Collaborazioni e impatti futuri

Il progetto vede la partecipazione di un network multidisciplinare di esperti, tra cui il Professor Calabresi e Anna Rita Bentivoglio della Fondazione Gemelli, e specialisti come Cristian Falup-Pecurariu della Transilvania University di Brașov (Romania) e Tiago Outeiro del University Medical Center di Göttingen (Germania). I risultati ottenuti dallo studio saranno fondamentali per elaborare raccomandazioni nazionali che coinvolgeranno le istituzioni e le società scientifiche, con l’intento di implementare strategie di sensibilizzazione simili a quelle adottate negli ultimi decenni per le malattie cardiovascolari.

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