Un caso di truffa ai danni dello Stato è emerso a seguito delle indagini condotte dalla Guardia di Finanza. Un settantenne, accusato di aver percepito indebitamente oltre un milione di euro per più di cinquant’anni, è stato rinviato a giudizio. L’indagine ha rivelato che l’uomo, dal 1972, riceveva rendite e indennità di accompagnamento per cecità assoluta, ma la realtà era ben diversa.
Le indagini della Guardia di finanza
Per più di due mesi, le Fiamme gialle hanno monitorato l’attività quotidiana del sospettato, pedinandolo e registrando le sue azioni. Contrariamente a quanto dichiarato, il settantenne è stato visto mentre si dedicava a attività di giardinaggio senza alcun ausilio, maneggiando attrezzi pericolosi come forbici da potatura e tagliasiepi. Le riprese lo hanno immortalato anche mentre si recava autonomamente al mercato ortofrutticolo, dove selezionava con attenzione frutta e verdura, effettuando i pagamenti in contante.
Le conseguenze della scoperta
A seguito degli accertamenti effettuati, i finanzieri hanno allertato le autorità competenti per interrompere immediatamente l’erogazione di tutte le prestazioni assistenziali e previdenziali a favore dell’uomo. Inoltre, è stata informata la Procura Regionale della Corte dei Conti del Veneto riguardo ai profili di responsabilità erariale connessi alla vicenda.
Verifica fiscale e misure patrimoniali
L’indagine si è conclusa con una verifica fiscale che ha portato alla tassazione di oltre 200 mila euro di proventi illeciti, corrispondenti alle rendite indebitamente percepite dal settantenne nell’ultimo quinquennio. Per tali somme, è stata richiesta l’applicazione delle misure patrimoniali previste dalla legge, a testimonianza della serietà della situazione e dell’impegno delle autorità nel contrastare le frodi ai danni del sistema previdenziale.