L’ex procuratore aggiunto di Pavia, Mario Venditti, si trova al centro di un’inchiesta per corruzione in atti giudiziari. L’accusa lo accusa di aver facilitato nel 2007 l’archiviazione di Andrea Sempio, attualmente nuovamente indagato per l’omicidio in concorso di Chiara Poggi. Oggi, 14 ottobre 2025, Venditti è atteso davanti al Tribunale del Riesame di Brescia per affrontare la situazione legale che lo coinvolge.
Il ricorso contro il sequestro
L’avvocato Domenico Aiello, legale di Venditti, ha presentato un ricorso contro il decreto di sequestro emesso il 26 settembre. Questo provvedimento è stato adottato in parte sulla base di un ‘pizzino’ rinvenuto nell’abitazione di Sempio, che l’accusa interpreta come una prova del reato, stimando un valore tra 20.000 e 30.000 euro. Il ricorso si basa su diverse motivazioni, tra cui l’assenza di gravi indizi e l’inesistenza di motivi di urgenza per giustificare la perquisizione.
Le argomentazioni della difesa
Nel documento di difesa, l’avvocato Aiello sottolinea l’assenza di criteri o ragioni che possano giustificare la presenza di prove relative a un presunto reato del 2017 negli apparati di Venditti, come il cellulare, i documenti o il computer sottoposti a sequestro. Secondo la difesa, il decreto firmato dal procuratore di Brescia, Francesco Prete, e dalla pubblica ministero Claudia Moregola, rappresenta un’attività esplorativa e arbitraria che mira a violare la privacy di un cittadino.
Le conseguenze per Venditti
La decisione del Tribunale del Riesame riguardo al caso di Venditti è attesa entro sabato 18 ottobre. Aiello ha descritto il periodo attuale come “complesso” per il suo assistito, che è anche coinvolto in un’altra indagine, nota come ‘Clean 2’. Il legale ha dichiarato che Venditti sta affrontando un’aggressione ingiustificata a un patrimonio di valori e di onestà costruiti nel corso della sua vita. La reputazione dell’ex magistrato è stata compromessa da queste accuse, e il difensore ha concluso affermando che è stato distrutto un uomo a causa di un’equazione errata che lo ritiene colpevole di corruzione e, di conseguenza, implicato in un omicidio.