Un tragico evento ha scosso Castel d’Azzano, in provincia di Verona, dove un’esplosione ha avuto esiti devastanti, risultando nella morte di tre carabinieri e nel ferimento di altri agenti delle forze dell’ordine. La situazione è stata descritta con grande dolore dal procuratore capo Raffaele Tito, presente sul luogo della tragedia. “E’ una tragedia incredibile, dei comportamenti assurdi. Da parte mia c’è un dolore incredibile”, ha dichiarato Tito, sottolineando la gravità dell’accaduto.
Dettagli sull’esplosione
La perquisizione, che ha portato all’esplosione, era stata programmata per eseguire un decreto di perquisizione legato a un’indagine in corso, in cui si sospettava la presenza di bottiglie molotov. Tito ha spiegato che le forze dell’ordine, tra carabinieri e polizia, si erano attrezzate per agire in massima sicurezza. Tuttavia, l’esito è stato del tutto inaspettato e ha causato un grande dolore. “L’ambiente era stato saturato e, aprendo, le forze dell’ordine hanno sentito il rumore di un fischio”, ha aggiunto il procuratore.
Interrogatori e sviluppi legali
Durante la perquisizione, sono state rinvenute sei bombole di gas all’interno dell’abitazione, e l’esplosione ha avuto effetti devastanti anche al piano superiore. Oggi pomeriggio, gli interrogatori dei tre fratelli coinvolti nell’episodio avranno inizio. Franco Ramponi, uno dei fermati, si trova attualmente in caserma, mentre gli altri due sono ricoverati in ospedale. Tito ha informato che si sta considerando l’ipotesi di omicidio nei confronti degli arrestati, e se ci siano gli estremi per configurare il reato di strage. “L’arresto è per omicidio premeditato, per noi e per i carabinieri su questo non c’è alcun dubbio. Stiamo valutando anche il reato di strage”, ha concluso il procuratore.