Istat: nel 2024 oltre 5,7 milioni di individui vivranno in povertà assoluta

Veronica Robinson

Ottobre 14, 2025

Nel 2024, l’analisi dell’Istituto Nazionale di Statistica (Istat) rivela che oltre 2,2 milioni di famiglie italiane vivono in condizioni di povertà assoluta, rappresentando l’8,4% del totale delle famiglie residenti nel Paese. Questo corrisponde a circa 5,7 milioni di individui, pari al 9,8% della popolazione, con valori che rimangono sostanzialmente invariati rispetto all’anno precedente, quando le percentuali erano rispettivamente dell’8,4% e del 9,7%.

Incidenza della povertà tra diverse tipologie di famiglie

L’analisi mette in evidenza che l’incidenza della povertà assoluta è particolarmente elevata tra le famiglie con almeno un componente straniero, toccando il 30,4%. Il dato si aggrava ulteriormente per le famiglie composte esclusivamente da stranieri, dove la percentuale sale al 35,2%. Al contrario, le famiglie formate unicamente da italiani presentano una percentuale significativamente più bassa, attestandosi al 6,2%.

Le famiglie numerose mostrano una situazione preoccupante: l’incidenza di povertà assoluta raggiunge il 21,2% tra quelle con cinque o più componenti, mentre per le famiglie con quattro membri si registra l’11,2% e per quelle con tre componenti l’8,6%. Un altro aspetto da considerare è il numero delle famiglie che vivono in affitto e che si trovano in condizioni di povertà assoluta, che supera il milione, con un’incidenza del 22,1%. Al contrario, tra le famiglie che possiedono la casa, la percentuale è di solo il 4,7%, coinvolgendo quasi 916mila nuclei.

Il ruolo del lavoro e del titolo di studio

Un ulteriore fattore che influisce sulla povertà è la professione del capofamiglia. Tra le famiglie in cui la persona di riferimento è un operaio o assimilato, il 15,6% vive in povertà assoluta, rispetto al 2,9% delle famiglie guidate da un dirigente, quadro o impiegato. L’Istat sottolinea anche l’importanza del titolo di studio: l’incidenza di povertà assoluta diminuisce significativamente al crescere del livello di istruzione. Per coloro che hanno almeno il diploma di scuola secondaria superiore, la percentuale è del 4,2%. Se invece il capofamiglia ha solo la licenza di scuola media, l’incidenza sale al 12,8%, mentre per chi ha solo la licenza di scuola elementare, la situazione è ancora più grave, con un’incidenza del 14,4%.

La povertà tra i minori

Un aspetto allarmante è la condizione dei minori. Nel 2024, oltre 1,28 milioni di bambini, pari al 13,8% dei minori residenti, vivono in povertà assoluta. Questa situazione varia notevolmente a livello territoriale, con una percentuale del 12,1% nel Centro Italia e del 16,4% nel Mezzogiorno. Tra i bambini di età compresa tra 7 e 13 anni, la percentuale sale ulteriormente al 14,9%, mantenendo una sostanziale stabilità rispetto al 2023 e segnando il valore più elevato dal 2014.

Le famiglie con minori in povertà assoluta sono quasi 734mila, rappresentando il 12,3% del totale. L’intensità della povertà in queste famiglie è maggiore, con un valore del 21,0%, rispetto al 18,4% calcolato per l’insieme delle famiglie. Inoltre, l’analisi evidenzia una forte correlazione tra cittadinanza e condizione socio-economica: l’incidenza di povertà tra famiglie composte solo da italiani è dell’8,0%, mentre per quelle formate esclusivamente da stranieri, la percentuale schizza al 40,5%. Nel caso di famiglie con minori che includono sia italiani che stranieri, l’incidenza si attesta al 33,6%, confermando le disparità esistenti.

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