Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha recentemente dichiarato che la sua amministrazione sta considerando l’approvazione della fornitura di missili Tomahawk a lungo raggio all’Ucraina. Questa notizia è emersa in un contesto di crescente tensione tra Ucraina e Russia, con il conflitto che continua a segnare il panorama geopolitico.
Incontro tra Trump e Zelensky alla Casa Bianca
Venerdì 10 gennaio 2025, il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, è atteso alla Casa Bianca per un incontro con Donald Trump. La conferma è arrivata da un funzionario dell’amministrazione americana, mentre Trump, parlando con i giornalisti a bordo dell’Air Force One durante il ritorno da un viaggio in Medio Oriente, ha affermato: “Credo di sì, sì”, rispondendo a una domanda sull’incontro con Zelensky.
L’ambasciatrice ucraina negli Stati Uniti, Olga Stefanishyna, ha avvalorato la notizia, sottolineando che Trump ha esteso l’invito a Zelensky per un colloquio durante questa settimana. La portavoce dell’ambasciata ucraina, Halyna Yusypiuk, ha confermato ulteriormente i dettagli dell’incontro, evidenziando l’importanza di questo appuntamento per le relazioni tra i due paesi.
Possibile fornitura di missili Tomahawk
Lunedì 8 gennaio 2025, Trump ha rivelato che gli Stati Uniti stanno prendendo in considerazione l’approvazione dei missili Tomahawk per l’Ucraina, definendo questa mossa come un potenziale “nuovo passo avanti nell’aggressione” nella guerra contro la Russia. L’assegnazione di missili a lungo raggio rappresenterebbe un significativo incremento del supporto americano nei confronti dell’Ucraina durante il conflitto.
Durante una conferenza stampa sull’Air Force One, Trump ha affermato: “Potremmo non farlo, ma potremmo farlo”. Ha aggiunto che è opportuno discutere di questa questione, esprimendo il suo desiderio di vedere una conclusione al conflitto. La possibilità di fornire armi di tale portata solleva interrogativi sulle conseguenze di un simile passo.
Reazioni dalla Russia
L’eventuale fornitura dei missili Tomahawk ha suscitato forti reazioni in Russia. Il presidente russo, Vladimir Putin, ha avvertito gli Stati Uniti che tale decisione rappresenterebbe una “fase qualitativamente nuova di escalation” nelle relazioni tra Mosca e Washington. Le parole di Putin evidenziano la preoccupazione russa riguardo all’armamento dell’Ucraina e alle possibili ripercussioni sul già teso equilibrio regionale.
Dmitry Medvedev, ex presidente e primo ministro russo, ha avvertito che la consegna dei missili potrebbe avere conseguenze disastrose, non solo per l’Ucraina e la Russia, ma anche per Trump stesso. Le dichiarazioni di Medvedev riflettono la crescente inquietudine di Mosca riguardo all’intensificazione del conflitto e al coinvolgimento diretto degli Stati Uniti.
La situazione continua a evolversi, con l’attenzione internazionale rivolta ai prossimi sviluppi e alle possibili decisioni che potrebbero influenzare il corso della guerra in Ucraina.