Papa Leone XIII, oggi 12 ottobre 2025, presiederà una cerimonia storica sul sagrato della Basilica di San Pietro, dove sette nuovi santi saranno canonizzati. Questo evento, che si svolge in un momento di grande significato spirituale, riunisce figure di diversi continenti, epoche e vocazioni, unite dalla loro incrollabile fedeltà al Vangelo. I nuovi santi provengono da luoghi come la Turchia e la Papua Nuova Guinea, nonché da città italiane come Verona e Pompei, fino ad arrivare a Caracas, in Venezuela, che avrà per la prima volta due santi.
Le figure dei nuovi santi
Tra i nuovi santi emergono due personalità di particolare rilievo: san José Gregorio Hernández Cisneros, noto come “il medico dei poveri”, e san Bartolo Longo, il fondatore del celebre Santuario mariano di Pompei. Questi due uomini hanno dedicato le loro vite al servizio degli altri, diventando simboli di speranza e carità.
Bartolo Longo, avvocato originario della Puglia, ha vissuto un percorso di vita segnato da esperienze di spiritualismo, che lo hanno portato a una profonda conversione. Con la fondazione del Santuario della Madonna del Rosario di Pompei, ha creato un luogo di preghiera e riflessione: “Se è vero che chi propaga il Rosario si salva, io mi salverò, perché non lascerò questa terra senza avervi propagato il tuo Rosario”, affermò, dando vita a una vera e propria città della carità. La sua canonizzazione è avvenuta senza la necessità di un secondo miracolo, grazie a una dispensa straordinaria concessa dal Papa, riconoscendo la sua vita come esempio di conversione e santità.
Martiri e testimoni di fede
Un’altra figura di grande importanza è Ignazio Maloyan, arcivescovo armeno cattolico nato a Mardin, in Turchia. Durante il genocidio del popolo armeno, nel giugno 1915, Maloyan fu arrestato e torturato con l’accusa di nascondere armi. Nonostante gli fosse stata offerta la libertà in cambio della conversione all’islam, egli rifiutò, affermando: “Il sangue versato per la fede è il desiderio più dolce del mio cuore”. Prima di essere martirizzato durante la festa del Sacro Cuore, consacrò un pezzo di pane, che distribuì ai suoi fedeli come viatico.
Un’altra vita dedicata alla fede è quella di Peter To Rot, un catechista laico della Papua Nuova Guinea. Nonostante l’occupazione giapponese e l’internamento dei missionari europei, continuò a radunare clandestinamente i fedeli per pregare. Si oppose alla legalizzazione della poligamia, difendendo l’indissolubilità del matrimonio cristiano. Arrestato e condannato a due mesi di prigione, fu giustiziato nel luglio 1945, dichiarando alla sorella: “Sono qui per una buona causa: per la mia fede”.
Il servizio ai bisognosi
Vincenza Maria Poloni è un’altra figura che ha lasciato un segno profondo. Dopo anni di volontariato presso il Pio Ricovero di Verona, nel 1840 fondò le Sorelle della Misericordia, un ordine dedicato all’assistenza dei poveri e dei malati. La sua filosofia di vita era chiara: “Dobbiamo essere sante nel servizio dei poveri, che sono i nostri padroni”. Morì l’11 novembre 1855, lasciando un’eredità di carità e compassione.
Un’altra nuova santa è María Carmen Rendiles Martínez, nata a Caracas, che, nonostante la mancanza di un braccio, trovò nella sua fragilità un modo per unirsi a Cristo. Entrata nella congregazione delle Serve di Gesù del Santissimo Sacramento, fondò in Venezuela un istituto secolare dedicato a servire gli altri. Durante un grave incidente, dichiarò: “Una piccola scheggia della Croce di Cristo, la porto con entusiasmo”.
Infine, Maria Troncatti, salesiana originaria di Corteno Golgi (Brescia), si distinse come missionaria tra gli Shuar dell’Amazzonia ecuadoriana. Conosciuta come “madrecita”, costruì ospedali e scuole in un contesto segnato da epidemie e conflitti. Il suo motto, “Uno sguardo al Crocifisso mi dà vita e coraggio per lavorare”, rifletteva la sua dedizione. Morì in un incidente aereo nel 1969 mentre si recava a un ritiro spirituale.
Infine, José Gregorio Hernández Cisneros, figura venerata in Venezuela, è stato un scienziato e docente universitario, noto per la sua dedizione ai poveri. Dopo aver studiato a Parigi, portò in patria la medicina sperimentale, visitando gratuitamente i malati e offrendo conforto spirituale. Durante l’epidemia di influenza spagnola del 1918, sacrificò la sua vita “per la pace del mondo”, morendo investito da un’auto mentre si recava da un bambino malato, pronunciando il nome della Vergine.