Bartolo Longo, figura di spicco della devozione mariana, è stato ufficialmente proclamato Santo il 10 gennaio 2025. La sua vita, caratterizzata da un intenso percorso di spiritualità e impegno nella comunità cristiana, ha portato alla sua canonizzazione, un evento che celebra la sua dedizione e il suo operato. La santità di Bartolo è il risultato di un’esperienza profonda e mistica, che ha avuto come fulcro tre città italiane: Latiano, Napoli e Pompei.
Le città del culto di Bartolo Longo
Latiano, in provincia di Brindisi, è il luogo di nascita di Bartolo Longo, dove ha mosso i primi passi nella vita e nella fede. Napoli, invece, rappresenta la sua formazione accademica e spirituale. Qui, Bartolo ha studiato Giurisprudenza, laureandosi a soli 23 anni, e ha avuto l’opportunità di conoscere figure influenti che hanno arricchito la sua vita. Infine, Pompei è il luogo dove ha realizzato il suo sogno di costruire un santuario dedicato alla Madonna, il Santuario del Rosario, che è diventato un importante centro di spiritualità. Attualmente, una mostra allestita nel Santuario di Pompei celebra la vita e l’opera di Bartolo Longo, ripercorrendo i momenti salienti della sua esistenza.
Bartolo Longo nacque il 10 febbraio 1841 e, fin da giovane, si distinse per la sua sete di conoscenza. Dopo aver frequentato il “Real Collegio Ferdinandeo” a Francavilla Fontana, proseguì gli studi a Brindisi. La sua formazione con i Padri Scolopi, che univano teologia e misticismo, ha avuto un ruolo cruciale nella sua crescita spirituale. Nel 1862, si trasferì a Napoli, dove la sua vita subì una trasformazione radicale grazie alla sua conversione alla fede cristiana, un momento chiave che ha segnato il suo destino.
Il percorso missionario e la costruzione del santuario
Dopo la laurea, Bartolo Longo tornò a Latiano per esercitare la professione di avvocato. Tuttavia, la mancanza di stimoli spirituali lo portò a tornare a Napoli, dove incontrò la contessa Marianna Farnararo. Questo incontro fu determinante, poiché lo portò nella Valle di Pompei, dove iniziò a lavorare per risolvere conflitti tra proprietari terrieri e coloni. Qui, la sua esperienza spirituale si intensificò e si trasformò in un progetto missionario volto a promuovere la devozione mariana.
La Valle di Pompei divenne il fulcro della sua attività, culminando nella costruzione del Santuario della Madonna di Pompei, consacrato il 7 maggio 1891. Bartolo Longo, che si sposò con la contessa Marianna Farnararo il 1° aprile 1885, continuò a dedicarsi alla costruzione del santuario, fondando nel 1897 la Congregazione delle Suore Domenicane, note come “Figlie del Santo Rosario di Pompei”. La sua opera si intrecciò con la vita di San Giuseppe Moscati, un medico di Napoli che divenne un suo caro amico, entrambi uniti dalla devozione mariana.
La visione di Bartolo Longo e il suo lascito
Bartolo Longo è noto per la sua profonda spiritualità e per la sua capacità di coniugare la fede con l’impegno sociale. Giovanni Paolo II, nel corso della sua beatificazione, lo definì “l’apostolo del Rosario”, sottolineando come la sua vita fosse dedicata all’amore per Maria. Le parole del Papa evidenziano il carisma di Bartolo, che non solo fu un pensatore e un mistico, ma anche un uomo d’azione, capace di lasciare un’impronta duratura nel mondo della devozione mariana.
Il 7 ottobre 2003, durante un pellegrinaggio a Pompei, Giovanni Paolo II riconobbe il contributo di Bartolo Longo nel rendere Pompei un centro internazionale di spiritualità del Rosario. Benedetto XVI, nel suo pellegrinaggio del 19 ottobre 2008, ha ribadito l’importanza della sua figura come uomo di misericordia e pace, un messaggio che continua a risuonare nella cultura popolare religiosa.
Bartolo Longo rimane un simbolo di carità e devozione, il cui messaggio di pace e misericordia è ancora vivo nei cuori di molti. La sua canonizzazione rappresenta un riconoscimento della sua vita e del suo operato, un esempio per le generazioni future che cercano di vivere la propria fede con passione e dedizione.