Lotta al melanoma: l’immunoterapia mostra maggiore efficacia al mattino

Rosita Ponti

Ottobre 19, 2025

Un importante studio multicentrico di Fase III ha evidenziato che l’immunoterapia per il melanoma risulta più efficace e presenta minori effetti collaterali quando somministrata al mattino. Questa scoperta è stata condivisa dal professor Paolo Ascierto, oncologo dell’Università Federico II di Napoli e direttore dell’Unità di Oncologia Melanoma presso l’Istituto Pascale di Napoli, durante il congresso annuale della European Society for Medical Oncology (ESMO), svoltosi a Berlino il 19 ottobre 2025. I risultati dello studio sono stati pubblicati nella rinomata rivista ‘New England Journal of Medicine’.

Analisi dettagliata dello studio

Il progetto, denominato ‘CheckMate 238’, rappresenta un significativo progresso nella ricerca sull’immunoterapia adiuvante, somministrata a pazienti con melanoma resecato ad alto rischio dopo l’intervento chirurgico. Il professor Ascierto ha sottolineato che questo studio offre il follow-up più lungo mai registrato per un trattamento di questo tipo. Hanno partecipato 906 pazienti, organizzati in due gruppi: uno ha ricevuto nivolumab, mentre l’altro è stato trattato con ipilimumab. Tutti i partecipanti sono stati monitorati per un periodo di circa 10 anni.

I risultati hanno rivelato che il nivolumab, un inibitore di PD-1, ha mostrato un’efficacia superiore rispetto all’ipilimumab sia per quanto riguarda la sopravvivenza libera da recidiva che quella libera da metastasi a distanza. In particolare, il tasso di sopravvivenza libera da recidiva a 10 anni è stato del 44% per i pazienti trattati con nivolumab, rispetto al 37% per quelli sottoposti a ipilimumab. Anche la sopravvivenza libera da metastasi ha mostrato risultati simili: 54% nel gruppo nivolumab contro 48% nel gruppo ipilimumab.

Effetti del momento della somministrazione

Un’analisi successiva ha messo in luce un aspetto interessante: i pazienti che hanno ricevuto l’immunoterapia al mattino, prima delle ore 13, hanno mostrato una sopravvivenza libera da recidiva del 44%, in contrasto con il 38% di coloro che hanno ricevuto il trattamento nel pomeriggio. Le differenze si sono rivelate ancora più significative tra i pazienti trattati esclusivamente con ipilimumab, dove la sopravvivenza libera da recidiva al mattino è stata del 43%, rispetto al 34% di quelli trattati nel pomeriggio.

Il professor Ascierto ha evidenziato che i dati suggeriscono una maggiore incidenza di eventi avversi nei pazienti trattati nel pomeriggio, indicando che il ritmo circadiano potrebbe influenzare sia l’efficacia che la tollerabilità dell’immunoterapia. Questo aspetto rappresenta una direzione di ricerca promettente che necessita di ulteriori approfondimenti.

La ricerca continua, con l’intento di migliorare le strategie terapeutiche per i pazienti affetti da melanoma e di ottimizzare i risultati del trattamento, tenendo in considerazione anche le tempistiche di somministrazione.

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