Morte di Sofia Corradi, la ‘mamma Erasmus’, a 91 anni di età

Veronica Robinson

Ottobre 19, 2025

È deceduta a Roma, il 19 ottobre 2025, all’età di 91 anni, Sofia Corradi, nota docente di Scienze dell’educazione presso l’Università Roma 3. La sua fama è legata all’ideazione del programma di scambio per studenti europei, conosciuto come Erasmus, che ha trasformato la mobilità accademica in Europa. La notizia della sua scomparsa è stata comunicata dalla famiglia, che l’ha descritta come una persona dotata di “grande energia e generosità intellettuale e affettiva”. Il programma Erasmus, acronimo di European Region Action Scheme for the Mobility of University Students, è attivo da 38 anni e ha coinvolto oltre 16 milioni di giovani, inclusi insegnanti e imprenditori, grazie a Erasmus+, che offre regole più flessibili e supporto economico. Ogni anno, circa 300 mila studenti beneficiano di questa opportunità.

La nascita dell’idea Erasmus

Sofia Corradi ha raccontato che l’ispirazione per il programma Erasmus è scaturita da un episodio di frustrazione personale. Dopo aver conseguito un master in Diritto comparato alla Columbia University grazie a una borsa di studio, si è vista negare il riconoscimento del titolo dall’Università La Sapienza. Le fu risposto, “Crede che regaliamo una laurea a chi si va a fare una scampagnata negli Stati Uniti?”, costringendola a tornare a studiare. Questo evento ha acceso in lei l’idea di un programma di scambio, in grado di valorizzare le esperienze internazionali degli studenti.

Dopo aver conseguito la laurea in Legge con 110 e lode, Corradi ha compreso l’importanza di un anno trascorso all’estero. La sua carriera ha preso slancio quando è diventata consulente scientifico per l’associazione dei Rettori delle università italiane. Nel 1969, ha redatto un memorandum in cui proponeva che gli studenti potessero richiedere di svolgere parte del loro piano di studi presso università straniere, presentando la richiesta al Consiglio di Facoltà per l’approvazione.

Il riconoscimento della proposta e l’evoluzione del programma

La proposta di Corradi ha trovato ascolto presso il ministro della Pubblica Istruzione, Mario Ferrari Aggradi, che l’ha utilizzata come base per una riforma dell’università italiana. Tuttavia, questa riforma non si concretizzò mai. Nel 1976, un principio simile fu sancito a livello europeo attraverso una risoluzione della Comunità Economica Europea (CEE), che incoraggiava gli scambi tra studenti di diverse nazioni. Dopo un periodo di sperimentazione, nel 1987, il modello di “mobilità con riconoscimento dei crediti” è stato ufficialmente inserito nel Programma Erasmus.

Il programma è stato sostenuto anche da un altro italiano, Domenico Lenarduzzi, funzionario della Comunità europea, che ha lavorato affinché il progetto venisse realizzato, superando le resistenze di alcuni Paesi del Nord Europa, dell’Inghilterra e della Francia, preoccupati per i costi. Un aspetto curioso legato al programma è rappresentato dai cosiddetti “Figli dell’Erasmus”: si stima che, in quasi 40 anni, siano nati oltre un milione di bambini da coppie formate da studenti che hanno partecipato a questo scambio.

Sofia Corradi ha anche condotto ricerche sul diritto allo studio come diritto umano fondamentale, collaborando con la Commissione per i Diritti Umani delle Nazioni Unite, l’Accademia di Diritto Internazionale dell’Aja e la London School of Economics. La sua eredità continua a vivere attraverso le migliaia di studenti che hanno potuto beneficiare delle opportunità offerte dal programma Erasmus.

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