Pamela Genini, il fratello afferma: “C’era la possibilità di salvarla”

Rosita Ponti

Ottobre 19, 2025

La procura di Bergamo ha avviato un’inchiesta riguardante la mancata attivazione del Codice rosso, una procedura prevista per la tutela delle vittime di violenza domestica. Questo sviluppo è emerso dopo il tragico omicidio di Pamela Genini, avvenuto il 19 ottobre 2025, quando la giovane donna è stata uccisa dal compagno Gianluca Soncin, che le ha inferto oltre 30 coltellate. La famiglia della vittima, in particolare il fratello Nicola, ha espresso la propria indignazione per l’assenza di interventi preventivi da parte delle autorità competenti.

Il contesto dell’omicidio e le richieste della famiglia

L’omicidio di Pamela Genini ha scosso profondamente la comunità di Bergamo. La giovane donna, di soli 28 anni, è stata brutalmente assassinata in un contesto di violenza domestica, un fenomeno che purtroppo continua a colpire molte donne in Italia. Nicola Genini ha dichiarato: “Doveva essere applicata la procedura anti-violenza e non è stato fatto. Mia sorella forse si sarebbe salvata”. Queste parole sottolineano la frustrazione della famiglia nei confronti di un sistema che, secondo loro, non ha protetto Pamela nonostante i segnali di allerta.

Il Codice rosso è stato introdotto in Italia nel 2019 per garantire una risposta immediata da parte delle forze dell’ordine in situazioni di violenza domestica. Tuttavia, nel caso di Pamela, sembra che la procedura non sia stata attivata, sollevando interrogativi su come le autorità abbiano gestito la situazione. La procura di Bergamo ha quindi deciso di aprire un fascicolo per indagare su eventuali negligenze da parte delle autorità preposte alla tutela delle vittime.

Le indagini della procura e le implicazioni legali

La decisione della procura di Bergamo di avviare un’inchiesta rappresenta un passo importante nella ricerca di giustizia per Pamela Genini e per tutte le vittime di violenza. Le indagini si concentreranno sulla verifica delle procedure seguite dalle forze dell’ordine e su eventuali atti di omissione che potrebbero aver contribuito alla tragedia. L’attenzione sarà rivolta a capire se ci siano stati segnali premonitori che avrebbero dovuto attivare il Codice rosso e se le autorità abbiano agito in modo tempestivo e adeguato.

Inoltre, l’inchiesta potrebbe portare a un riesame delle politiche di protezione delle vittime di violenza domestica, evidenziando la necessità di migliorare la formazione degli operatori e di garantire una comunicazione più efficace tra i vari enti coinvolti. La famiglia di Pamela ha già annunciato l’intenzione di seguire da vicino l’evoluzione delle indagini, auspicando che si faccia luce sulla gestione del caso e che vengano adottate misure concrete per prevenire futuri episodi di violenza.

L’omicidio di Pamela Genini non è solo un caso isolato, ma rappresenta un drammatico esempio di una problematica sociale più ampia che richiede un’attenzione urgente e un intervento decisivo da parte delle istituzioni.

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