Il pianista e compositore Giovanni Allevi ha recentemente presentato il suo docufilm intitolato “Allevi Back to Life” durante la Festa del Cinema di Roma, che si è svolta nell’ottobre del 2025. In questa occasione, Allevi ha condiviso le sue riflessioni sulla sfida di trovare la luce anche nei momenti più bui, evidenziando l’importanza di mantenere viva la speranza.
Il significato del film
Durante la proiezione del film, Giovanni Allevi ha approfondito il suo processo creativo, illustrando le sfide che ha affrontato lungo il cammino. Ha dichiarato: “Le cose importanti non sono mai facili. Ho sempre evitato strade di pianura e porte larghe. È necessario affrontare anche le salite, perché è in quei momenti che si riesce a cogliere un significato più profondo”. Questo film è dedicato alla sensibilizzazione riguardo le patologie oncologiche e rappresenta un viaggio attraverso la sofferenza e la ricerca di un senso anche nei momenti di crisi.
La testimonianza personale
Giovanni Allevi ha condiviso la sua esperienza personale con la malattia, descrivendo il dolore fisico e l’angoscia che ha vissuto durante il suo percorso di cura. Ha spiegato: “Mi trovavo in una condizione in bilico tra la vita e la morte. L’angoscia e la paura per il futuro erano costanti, e il dolore era così persistente che neanche gli oppioidi più potenti riuscivano a offrire sollievo”. La sua testimonianza si configura come un richiamo alla resilienza e alla capacità di trovare un significato anche nelle circostanze più avverse.
La composizione musicale come terapia
In un momento di grande vulnerabilità, Allevi ha iniziato a scrivere il concerto MM22, trasformando la sua esperienza in musica. Ha raccontato: “Ho scoperto che le sette lettere della parola mieloma possono essere tradotte in note. Queste sette note formano una melodia bellissima, che esprime tutte le emozioni che ho vissuto”. La melodia, caratterizzata da una profonda malinconia, è diventata simbolo della sua lotta e della sua speranza.
Il maestro ha espresso il suo intento di comporre un concerto per violoncello e orchestra, utilizzando queste note per raccontare un viaggio emotivo che va dall’angoscia alla gioia. Ha aggiunto: “Anche se non si può parlare di guarigione nel mio caso, ho voluto esprimere la bellezza che può emergere dalla sofferenza”. Per Allevi, la musica diventa uno strumento di liberazione e di espressione, capace di trasmettere emozioni profonde.
Il valore della musica e della ricerca scientifica
Giovanni Allevi ha anche sottolineato l’importanza della ricerca scientifica e farmacologica nel suo percorso di guarigione. Ha affermato: “Senza la ricerca, non sarei qui oggi”, esprimendo gratitudine verso coloro che lavorano per svelare i misteri della medicina. La sua esperienza personale si intreccia con una riflessione più ampia sulla connessione tra corpo e anima, richiamando il pensiero di Platone.
Ha concluso affermando: “Il film vuole anche liberare l’anima da sovrastrutture e pensieri inutili. Ritrovare un’energia interiore e una gioia di vivere, nonostante le difficoltà, è fondamentale. Sono convinto che la guarigione dell’anima possa accompagnarsi a quella del corpo, in un percorso parallelo alla ricerca scientifica”. La sua testimonianza rappresenta un messaggio di speranza e di resilienza, invitando tutti a trovare la luce anche nei momenti più bui.