18 ottobre: celebrazione dell’ottavo corso dell’Accademia delle Guardie di P.S. e l’importanza della comunicazione positiva

Rosita Ponti

Ottobre 20, 2025

Quando la memoria diventa immagine e la comunicazione si trasforma in emozione, i risultati possono sorprendere anche le aspettative più elevate. Questo è quanto è successo con la diffusione di una fotografia in bianco e nero: l’immagine dei cadetti dell’Ottavo Corso dell’Accademia del Corpo delle Guardie di Pubblica Sicurezza, risalente al 18 ottobre 1971, ha raggiunto oltre 70.000 visualizzazioni su Facebook, suscitando una partecipazione straordinaria. Un riscontro che supera di gran lunga la consueta portata di contenuti di tipo istituzionale.

Il potere di un’immagine

Cosa rende una fotografia così potente? L’autenticità è la risposta. Non ci sono strategie promozionaliartifici narrativi: solo volti sinceri di giovani uomini che, 54 anni fa, scelsero con determinazione di servire lo Stato. Questa decisione ha segnato non solo le loro vite, ma anche un capitolo importante nella storia della sicurezza pubblica italiana.

Il 18 ottobre 1971 rappresentò un momento cruciale. Per i cadetti dell’Ottavo Corso, quel giorno segnò l’inizio di un percorso impegnativo, caratterizzato da disciplina, sacrificio, studio e fratellanza. Un’esperienza formativa che continua a vivere nei ricordi di chi l’ha vissuta e che, grazie a una comunicazione positiva, può essere condivisa e riconosciuta anche dalle nuove generazioni.

Le parole che uniscono

A dare voce a questa memoria è stato Ciro Cocozza, che ha condiviso un messaggio toccante nella chat degli ex allievi del Corso: “54 anni fa, in questo giorno, varcavamo per la prima volta il portone dell’Accademia. Eravamo giovani, pieni di entusiasmo, ignari della profondità del cammino che ci attendeva. Da allora, quella scelta ha segnato le nostre vite, forgiandoci nel carattere, nel dovere e nell’onore. Oggi, a distanza di più di mezzo secolo, porto con me il ricordo vivo di quei giorni, ma soprattutto la stima e l’amicizia di voi, compagni di viaggio. Un pensiero affettuoso a chi non è più con noi, ma resta presente nei nostri cuori. Con orgoglio e gratitudine, un caro saluto a tutti voi.”

Le parole di Cocozza si uniscono a quelle di un altro ex cadetto, il Prefetto Francesco Tagliente, attuale presidente della Fondazione Insigniti OMRI, che ha ricordato: “Il 18 ottobre di 59 anni fa varcavo la soglia dell’Accademia. L’inizio di una grande avventura, ricca di gratificazioni. 54 anni fa, dopo quattro anni di agonismo nei gruppi sportivi delle Fiamme Oro nella disciplina della Lotta Greco-Romana, iniziava per me l’avventura nell’Accademia del Corpo delle Guardie di Pubblica Sicurezza.”

Queste riflessioni vanno oltre un semplice anniversario: raccontano una vita, un’identità condivisa e una comunità. Rappresentano anche la necessità di una comunicazione autentica, positiva e costruttiva. In un’epoca segnata da notizie negative e conflitti, la memoria di un’esperienza formativa vissuta con orgoglio emerge come un faro nel panorama comunicativo.

Un messaggio per il presente

Il successo virale di una foto e di poche righe cariche di significato trasmette un messaggio chiaro a chi si occupa di comunicazione istituzionale: il pubblico è stanco di leggere solo notizie negative. Esiste una crescente richiesta di storie autentiche, che parlano al cuore e che uniscono anziché dividere.

Ricordare l’ingresso in Accademia dell’Ottavo Corso non è soltanto un esercizio nostalgico. È un atto di gratitudine e testimonianza. Significa onorare il passato, rafforzare l’identità di una comunità e rinnovare il legame morale tra ogni servitore dello Stato e il proprio giuramento.

In questo 18 ottobre, il sentimento predominante è uno solo: orgoglio. Orgoglio per ciò che si è stati, per ciò che si è costruito insieme e per l’esempio che continua a essere offerto, anche a distanza di decenni, attraverso una semplice foto e poche parole.

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