L’analisi della “Quarta mafia”: l’organizzazione criminale di Foggia

Rosita Ponti

Ottobre 20, 2025

La mafia foggiana, nota anche come “Quarta Mafia”, rappresenta una delle organizzazioni criminali più spietate d’Italia. Caratterizzata da una violenza che supera in alcuni casi quella di mafie più celebri come la camorra, Cosa Nostra e ‘ndrangheta, la mafia foggiana si distingue per la sua struttura interna, priva di un vertice centralizzato, ma organizzata in “batterie” con forti legami familiari. Questo modello federale offre un’impenetrabilità che costituisce un vantaggio strategico, supportato da un radicamento profondo nel territorio e dall’omertà locale. Le alleanze con altre organizzazioni criminali, in particolare nelle aree di Cerignola, San Severo, Manfredonia-Monte Sant’Angelo, Orta Nova e Vieste, amplificano ulteriormente la sua influenza.

Le origini della mafia foggiana

Per comprendere la brutalità della mafia foggiana, è essenziale esaminare il contesto in cui è emersa. La provincia di Foggia, situata nel cuore della Puglia, è caratterizzata da un’economia agricola ma anche da una marginalizzazione sociale e economica che ha creato un terreno fertile per la criminalità organizzata. Negli anni ’80, la mafia foggiana ha preso piede, affermandosi attraverso traffici illeciti, estorsioni e omicidi. Le faide interne tra clan rivali hanno portato a episodi di violenza che hanno scosso profondamente la comunità. La mafia foggiana ha anche stabilito alleanze con mafie albanesi e dell’Est, nonché con la camorra, creando una rete di contatti che ha ulteriormente aumentato il suo potere. Le inchieste hanno rivelato legami tra i clan foggiani e le ‘ndrine calabresi, evidenziando un sistema complesso di alleanze e rivalità.

Il clima di terrore e intimidazione

Le modalità operative della mafia foggiana sono caratterizzate da un controllo capillare del territorio, dove l’intimidazione e la violenza sono all’ordine del giorno. I membri dell’organizzazione non si limitano a estorcere denaro, ma instaurano un vero e proprio regime del terrore. Minacce e atti di violenza colpiscono chiunque osi opporsi, creando un clima di paura costante tra la popolazione. Gli omicidi e gli attentati dinamitardi sono eventi frequenti, contribuendo a mantenere viva la paura tra i cittadini. Questo stato di terrore è alimentato da un codice d’onore che impone vendette e rappresaglie, rendendo difficile la ribellione contro l’organizzazione.

Le attività economiche della mafia foggiana

Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, la mafia foggiana non si limita all’uso della violenza. Negli ultimi anni ha diversificato le sue attività, estendendo la sua influenza al traffico di droga, agli appalti pubblici e ad operazioni commerciali illecite. La mafia ha saputo infiltrarsi in attività legittime, rendendo difficile l’azione delle forze dell’ordine. Questa infiltrazione si traduce in un controllo economico che si manifesta attraverso intimidazioni verso negozi e aziende, e nella gestione di fondi pubblici, soprattutto nel settore agricolo. Le relazioni tra mafia e politica sono emerse in numerosi casi, portando a interdittive antimafia e allo scioglimento di diversi comuni in provincia di Foggia.

Le faide e il codice d’onore

Le faide tra i clan sono spesso giustificate da motivi personali ma si intrecciano con rivalità storiche. La violenza diventa un linguaggio per risolvere conflitti che, attraverso i canali legali, sarebbero difficili da affrontare. I clan storici di Foggia, tra cui i Moretti-Pellegrino-Lanza, i Sinesi-Francavilla e i Trisciuoglio-Prencipe-Tolonese, sono al centro di queste faide. Un episodio emblematico è la strage di San Marco in Lamis del 9 agosto 2017, dove due innocenti, i fratelli Aurelio e Luigi Luciani, persero la vita in un regolamento di conti tra clan.

La resistenza dei cittadini foggiani

Nonostante la ferocia della mafia foggiana, esiste una crescente resistenza tra i cittadini e le istituzioni locali. Sempre più persone si uniscono ai movimenti antimafia, denunciando la violenza e cercando di sensibilizzare la comunità. Le associazioni, spesso guidate da vittime di mafia, lavorano per far emergere la verità e promuovere la legalità. La cultura del silenzio, radicata nella paura, continua a dominare, ma ci sono segnali di cambiamento. Le nuove generazioni stanno reagendo, riscoprendo il valore dell’impegno sociale e della legalità.

Il futuro della lotta alla mafia foggiana

La lotta contro la mafia foggiana richiede un impegno collettivo e una determinazione costante. La società civile, il coraggio dei singoli e la volontà delle istituzioni devono produrre effetti concreti. È fondamentale costruire un ambiente in cui la paura e il silenzio lascino spazio alla verità e alla giustizia. La mafia foggiana rappresenta una piaga profonda, ma con l’azione e l’impegno si può affrontare e, con il tempo, sconfiggere. Il futuro di Foggia e della sua provincia dipende dalla volontà di rompere il silenzio e agire contro la criminalità organizzata.

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