L’Italia in difficoltà nella lotta contro il tumore del colon-retto

Veronica Robinson

Ottobre 20, 2025

In Italia, il tumore del colon-retto continua a rappresentare una delle principali cause di morte, con un decesso ogni 25 minuti se non diagnosticato tempestivamente. Giuseppe Galloro, professore di Chirurgia generale presso l’Università Federico II di Napoli e nuovo presidente della Società Italiana di Endoscopia Digestiva (SIED), ha sottolineato l’importanza di migliorare le adesioni agli screening di prevenzione. Questo obiettivo sarà al centro del suo mandato triennale e verrà ufficialmente presentato a Palermo durante il Corso SIED, in programma dal 22 al 24 ottobre 2025, dedicato quest’anno all’endoscopia operativa.

Il ruolo cruciale della prevenzione

Galloro ha messo in evidenza dati preoccupanti riguardanti il tumore del colon-retto (KCR), definito un “big killer” per la sua incidenza. Si tratta della seconda causa di morte per cancro tra le donne e della terza tra gli uomini in Italia. Ogni anno, si registrano circa 50.000 nuovi casi nel Paese, con una mortalità che si attesta intorno al 46%, corrispondente a circa 23.000 decessi. In Europa, il numero annuale di nuovi casi sfiora i 500.000. Tuttavia, il KCR è una delle neoplasie che meglio risponde agli screening, con una riduzione della mortalità tra il 36% e il 58% se diagnosticato precocemente.

Nonostante ciò, Galloro ha evidenziato che il sistema di screening in Italia presenta notevoli disparità, con un gap significativo tra le regioni del Nord e del Sud. Mentre le regioni settentrionali mostrano tassi di adesione al reclutamento che raggiungono il 97% e il 93% nel Centro, il Sud registra solo un preoccupante 45%. Le percentuali di adesione agli screening sono altrettanto allarmanti: al Nord, il 46% della popolazione partecipa, mentre al Centro e al Sud i tassi scendono rispettivamente al 30% e al 20%. Le regioni come la Sicilia e la Calabria mostrano percentuali di adesione ancora più basse.

Strategie di sensibilizzazione per una maggiore adesione

Galloro ha messo in luce la gravità della situazione, sottolineando che è fondamentale che la SIED diventi un attore proattivo nella promozione della cultura della prevenzione. Nel prossimo triennio, l’associazione intende lanciare campagne di sensibilizzazione mirate, soprattutto rivolte ai giovani, affinché possano diventare educatori e promotori della prevenzione tra i loro genitori, considerando che gli screening sono indirizzati agli adulti sopra i 50 anni.

Queste iniziative puntano a colmare il divario esistente e a migliorare la partecipazione agli screening, che rappresentano un’opportunità cruciale per ridurre l’incidenza e la mortalità legate al tumore del colon-retto. La SIED si impegnerà a diffondere informazioni chiare e accessibili, affinché la popolazione possa comprendere l’importanza di sottoporsi a controlli regolari e di adottare uno stile di vita sano. La lotta contro il KCR passa anche attraverso la consapevolezza e l’educazione, elementi essenziali per affrontare questa sfida sanitaria.

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