Ora solare e orologio biologico: suggerimenti su alimenti e tempistiche per i pasti

Rosita Ponti

Ottobre 20, 2025

Nella notte tra il 25 e il 26 ottobre 2025, l’Italia tornerà a vivere il passaggio all’ora solare, un cambiamento che comporterà il ritorno delle lancette indietro di un’ora. Questo evento non solo offrirà un’ora di sonno in più, ma potrebbe anche generare un effetto-fuso che influenzerà temporaneamente il nostro orologio biologico. Con l’accorciarsi delle giornate e l’aumento dell’oscurità, il corpo umano riceverà meno luce, un fattore che può alterare il ritmo circadiano e causare sintomi come stanchezza, sonno irregolare e un aumento della fame. È possibile, però, prevenire tali disturbi attraverso una corretta alimentazione.

Il rapporto tra luce e alimentazione

Il nutrizionista Paolo Bianchini, operante a Salò, in provincia di Brescia, sottolinea l’importanza della luce nella vita quotidiana. Secondo Bianchini, “Quando cambia la luce, cambiano anche le nostre abitudini di sonno, alimentazione e persino il nostro modo di pensare”. Questo accade perché il corpo umano è regolato da un orologio interno che risponde a variabili come ormoni, temperatura e cibo. L’esperto evidenzia l’importanza di “accordare” il nostro orologio biologico in concomitanza con il cambio dell’ora.

Bianchini consiglia di non aspettare l’ultimo momento per modificare la propria routine alimentare. “Regolare i pasti e scegliere cibi appropriati già alcuni giorni prima del cambiamento dell’ora può facilitare l’adattamento del corpo”, afferma. Spesso si sottovaluta l’impatto che la variazione del ritmo circadiano ha sulla produzione ormonale e sulla stabilità energetica. Durante questo periodo, è possibile notare più facilmente sbalzi d’umore, difficoltà di concentrazione e un aumento della sensazione di fame. “La regolazione del ritmo circadiano avviene anche a tavola”, aggiunge Bianchini, evidenziando l’importanza di una dieta equilibrata.

Il metodo Bianchini e le raccomandazioni nutrizionali

Il metodo proposto da Bianchini si basa sull’idea che ogni alimento invia segnali biochimici al nostro organismo, rendendo l’equilibrio ormonale fondamentale per il benessere. Secondo la sua filosofia, alcuni cibi possono sostenere il ripristino dell’equilibrio del ritmo circadiano grazie alle loro proprietà biochimiche.

Per affrontare il fuso d’autunno, il nutrizionista suggerisce di integrare nella dieta quattro alimenti e una spezia.

  1. Pesce azzurro (come sgombro, alici o salmone): ricco di acidi grassi omega-3, è fondamentale per la sintesi della vitamina D, che regola la melatonina.
  2. Uova: contengono triptofano e vitamina B6, supportando la produzione di serotonina e melatonina, migliorando così la qualità del sonno.
  3. Verdure a foglia verde (come spinaci o bietole): apportano magnesio, contribuendo a ridurre il cortisolo, l’ormone dello stress, e favorendo il rilassamento muscolare.
  4. Frutta secca: aiuta a stabilizzare la glicemia e promuove il rilascio degli ormoni del benessere.
  5. Zafferano: gioca un ruolo nella modulazione di serotonina e dopamina, sostenendo un umore stabile e una maggiore lucidità mentale.

L’importanza del timing dei pasti

Un altro aspetto fondamentale è il timing dei pasti. Bianchini sottolinea che gli orari in cui si mangia sono cruciali per sincronizzare il ritmo interno. “Ogni momento della giornata attiva risposte ormonali diverse”, spiega. “Mangiare in sintonia con il nostro orologio biologico significa ottimizzare il metabolismo, il sonno e la mente”.

Ad esempio, il nutrizionista consiglia di consumare alimenti con un carico glicemico più alto tra le 7 e le 8.30 del mattino, mentre la cena dovrebbe essere leggera e consumata entro le 20.30. Questo è il momento in cui la ghiandola pineale inizia a produrre melatonina, preparando l’organismo al riposo. Mangiare tardi o in modo non equilibrato può ostacolare questo equilibrio naturale e influenzare negativamente il sonno e il benessere generale.

×