Grazie a un nuovo protocollo di immunoterapia che combina durvalumab con chemioterapia prima e dopo l’intervento chirurgico, oltre il 66% dei pazienti con tumore gastrico in stadio precoce, operabile e localmente avanzato, è vivo a tre anni dalla diagnosi. Questi risultati provengono dallo studio di Fase III Matterhorn, che ha coinvolto 948 pazienti in 20 Paesi e sono stati presentati al congresso della Società Europea di Oncologia Medica (ESMO).
Dati dello studio
I dati emersi dallo studio indicano che il trattamento con immunoterapia ha portato a una riduzione del rischio di morte del 22% rispetto ai pazienti che hanno ricevuto solo chemioterapia. I partecipanti sono stati sottoposti a un regime di trattamento che prevedeva l’uso di durvalumab in forma neoadiuvante, ossia prima dell’intervento chirurgico, in combinazione con chemioterapia. Successivamente, i pazienti hanno ricevuto durvalumab in forma adiuvante, assieme alla chemioterapia, e infine è stata somministrata una terapia di mantenimento con durvalumab in monoterapia. Questo approccio è stato confrontato con la sola chemioterapia perioperatoria. Le stime indicano che il 69% dei pazienti trattati con durvalumab è vivo a tre anni, rispetto al 62% dei pazienti nel gruppo che ha ricevuto solo chemioterapia.
Risultati aggiuntivi
In aggiunta, i pazienti sottoposti a questo nuovo regime hanno mostrato una diminuzione del 29% nel rischio di progressione della malattia, recidiva o morte rispetto al trattamento tradizionale con chemioterapia.
Commento di Lorenzo Fornaro
Lorenzo Fornaro, specialista in Oncologia Medica presso l’Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana, ha commentato che questi risultati offrono una nuova speranza per i pazienti affetti da tumori gastrici e della giunzione gastro-esofagea. Tali neoplasie, purtroppo, tendono a recidivare e presentano una prognosi a lungo termine sfavorevole, nonostante le terapie chirurgiche e chemioterapiche. Grazie all’approccio con durvalumab, si stima che 7 pazienti su 10 siano vivi a tre anni. Fornaro ha evidenziato che questi risultati sono incoraggianti e potrebbero portare a una nuova standardizzazione del trattamento curativo.
Osservazioni di Alessandro Pastorino
Alessandro Pastorino, oncologo presso l’IRCCS Ospedale Policlinico San Martino di Genova, ha aggiunto che in Italia oltre 72mila persone sono colpite da neoplasia gastrica, con tassi di sopravvivenza a cinque anni ancora molto bassi. È quindi fondamentale sviluppare trattamenti innovativi per gestire efficacemente tutti i tumori gastrici, in particolare quelli diagnosticati in fase precoce.