A Teheran inaugurata una nuova fermata della metro in onore della Vergine Maria

Veronica Robinson

Ottobre 21, 2025

A Teheran, il 21 ottobre 2025, è stata inaugurata una fermata della metropolitana dedicata alla Vergine Maria. La nuova stazione, denominata “Maryam Moghaddas” (Santa Maria), si trova sulla linea 6, all’interno del Maryam Park, proprio di fronte alla chiesa armena della Santa Vergine. Questo luogo è situato nei pressi di quartieri che accolgono le minoranze cristiane, tra cui armene e assire. L’apertura della stazione ha generato un ampio dibattito riguardo all’immagine del Paese, alla diversità religiosa e alle relazioni internazionali. La stazione non presenta solo decorazioni che richiamano la simbologia cristiana, ma ospita anche una statua della Vergine Maria alta due metri e mezzo. Il sindaco di Teheran, Alireza Zakani, ha descritto il progetto su X come “un tributo alla coesistenza delle religioni divine” in città.

Un’opera d’arte per il rispetto interreligioso

Tina Tarigh Mehr, l’artista che ha curato le opere visibili all’interno della stazione, ha dichiarato all’agenzia AFP che “ogni elemento visibile in questa stazione è stato realizzato in modo che, quando si passa di lì, si capisca che l’obiettivo è quello di rispettare le altre religioni, e in particolare il cristianesimo“. La stazione è concepita come un’opera d’arte, progettata per riflettere un messaggio di tolleranza e rispetto. Durante la cerimonia di apertura, un funzionario comunale ha sottolineato l’importanza della figura di Maria, definendola una “figura rispettata anche nell’Islam”, evidenziando così il legame interreligioso che si crea attorno a questa figura.

Risonanza mediatica e reazioni della comunità

Da un punto di vista estetico, la stazione combina elementi artistici che richiamano il patrimonio culturale iraniano con simboli legati alla Vergine Maria. I media iraniani hanno descritto la scelta del nome come un gesto di coesistenza culturale, e le immagini della nuova stazione hanno rapidamente guadagnato popolarità sui social media in persiano. Molti utenti hanno accolto la decisione come “inaspettata” ma “positiva”, mentre altri hanno osservato come il gesto simbolico contrasti con le pressioni quotidiane che le minoranze religiose subiscono nel Paese. Sebbene il cristianesimo sia ufficialmente riconosciuto in Iran e un numero limitato di chiese storiche continui a svolgere la propria attività di evangelizzazione, i gruppi per i diritti umani documentano da tempo restrizioni alla libertà religiosa, in particolare per i convertiti e le congregazioni non registrate. Nel corso degli anni, sono stati segnalati arresti, sorveglianza e molestie nei confronti delle comunità cristiane, evidenziando la complessità della situazione religiosa in Iran.

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