Antibiotico-resistenza: gli urologi avvertono di una possibile catastrofe sanitaria

Rosita Ponti

Ottobre 21, 2025

A Roma, il 15 gennaio 2025, si è tenuta una conferenza stampa intitolata “Antibiotico-resistenze in Urologia”, durante la quale il presidente della Società italiana di urologia (Siu), Giuseppe Carrieri, ha lanciato un monito preoccupante riguardo alla crescente minaccia dell’antibiotico-resistenza. Carrieri ha dichiarato che, se la situazione attuale non cambia, nei prossimi anni il fenomeno potrebbe trasformarsi in una vera e propria catastrofe sanitaria. L’obiettivo dell’incontro è stato quello di sensibilizzare sia l’opinione pubblica sia la comunità scientifica sull’importanza di affrontare questo problema.

La crescente minaccia dell’antibiotico-resistenza

Carrieri ha messo in evidenza che si stanno sviluppando batteri che risultano ormai resistenti a ogni tipo di terapia antibiotica. Questa situazione limita notevolmente le opzioni terapeutiche per i medici, in particolare per gli urologi, che si trovano a dover gestire patologie comuni come le cistiti nelle donne e le prostatiti negli uomini. La crescente resistenza agli antibiotici è attribuita all’uso eccessivo e scorretto di questi farmaci, come ha sottolineato il presidente della Siu.

Promuovere terapie mirate

La giornata di sensibilizzazione ha avuto come obiettivo principale quello di promuovere l’importanza di terapie mirate, che si basino su antibiogrammi ed esami specifici, piuttosto che su trattamenti empirici o sull’autogestione da parte dei pazienti. Durante l’evento, Carrieri ha presentato anche il progetto Maga – Make antibiotics great again, un’iniziativa che mira a promuovere l’uso appropriato degli antibiotici e a garantire che vengano somministrati solo quando realmente necessari.

Dati allarmanti e urgenza di intervento

Carrieri ha concluso la conferenza citando un dato allarmante fornito dall’Organizzazione mondiale della sanità, che ha segnalato un incremento del 40% delle antibiotico-resistenze nel corso dell’anno. Questo dato evidenzia l’urgenza di affrontare il problema e di adottare misure efficaci per contrastare questa crescente minaccia alla salute pubblica.

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