Il 39% degli italiani evita di sottoporsi a visite oculistiche nel Ssn

Rosita Ponti

Ottobre 21, 2025

Quasi l’80% della popolazione italiana manifesta problemi visivi, con un’incidenza di miopia che si attesta attorno al 50% e una presenza di presbiopia che riguarda un quinto degli individui. Questi disturbi refrattivi e le malattie oculari non solo compromettono la qualità della vita, ma, se non affrontati con interventi adeguati, possono aggravarsi nel tempo, aumentando le esigenze e i costi per l’assistenza sanitaria. Questa situazione è ulteriormente complicata dalle difficoltà di accesso al Sistema Sanitario Nazionale (SSN) per le visite specialistiche, che, secondo le esperienze dei cittadini, stanno diventando sempre più una questione legata alla sanità privata.

Rapporto della fondazione onesight essilorluxottica italia

Un rapporto della Fondazione OneSight EssilorLuxottica Italia, realizzato in collaborazione con il Censis e intitolato “Vedere meglio, vivere meglio, tutti. La relazione degli italiani con i disturbi visivi ed il sistema sanitario“, ha messo in luce queste problematiche. Dallo studio emerge che, su 100 tentativi di prenotazione nel SSN, il 39% delle persone, di fronte a tempi di attesa eccessivi per le prestazioni oculistiche, decide di rivolgersi alla sanità a pagamento, sia essa privata o intramoenia. Per quanto riguarda gli esami specialistici, il 40% dei tentativi di prenotazione si traduce in una scelta per la sanità a pagamento. Nello specifico, per le visite oculistiche, il 62,8% degli italiani con almeno un disturbo visivo opta per il settore privato, mentre il 32,8% si affida al SSN e il 4,4% all’intramoenia. Per gli esami specialistici, i dati corrispondenti indicano che il 51,9% si rivolge al privato, il 42,5% al SSN e il 5,6% all’intramoenia. I tempi di attesa nel SSN risultano significativi: in media, 102 giorni per le visite oculistiche e 92 giorni per gli esami specialistici. Inoltre, il 26,2% degli intervistati ha dichiarato di aver tentato di prenotare una visita oculistica nel pubblico, scoprendo che la lista d’attesa era bloccata o chiusa.

Uso dei punti di pronto soccorso per emergenze ocularistiche

Un altro aspetto rilevante riguarda l’uso dei punti di Pronto Soccorso per emergenze ocularistiche. Tra coloro che si presentano, la maggior parte viene classificata come non urgente nel triage, e molti, scoraggiati dai lunghi tempi di attesa, decidono di abbandonare il pronto soccorso per cercare assistenza nel settore privato. Il rapporto evidenzia anche le ripercussioni sociali ed economiche di queste problematiche sulle famiglie italiane. Il 31,2% degli italiani non riesce a effettuare la prevenzione oculistica desiderata per motivi economici, mentre il 24,2% ha dovuto ridurre altre spese importanti per poter accedere a visite oculistiche, esami diagnostici o dispositivi correttivi.

Rinuncia a spese per prestazioni sanitarie

In aggiunta, il 19% degli italiani ha rinviato o rinunciato a spese per prestazioni sanitarie o per dispositivi correttivi, come occhiali e lenti a contatto, a causa di difficoltà economiche in quel momento.

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