La pellicola “Anna” si apre con la notte del 21 marzo 1956, momento cruciale in cui l’attrice italiana attende con ansia l’esito degli Oscar per il film “La rosa tatuata”. La narrazione si sviluppa attraverso i momenti più significativi della sua esistenza, toccando temi come la malattia del figlio, la complessità del suo amore per Roberto Rossellini e il rapporto altalenante con il cinema, che la celebra e poi la abbandona.
Monica Guerritore e la sua interpretazione
Monica Guerritore, alla sua prima esperienza come regista, offre un’interpretazione profonda del personaggio di Anna Magnani, affermando che “non si sa quanto lei mettesse dentro i personaggi che interpretava rispetto a ciò che viveva”. La Guerritore sottolinea come l’attrice non fosse semplicemente una figura di “furia e passione”, ma una professionista che studiava a fondo i suoi ruoli. “Il talento non è nulla se non hai le chiavi per dargli una forma”, ha aggiunto, evidenziando l’importanza della preparazione e della dedizione nell’arte della recitazione.
Un film dedicato a Andrea Purgatori
Il film, che si distingue per la sua intensa carica emotiva, è dedicato al giornalista Andrea Purgatori, il quale ha seguito la sceneggiatura fino ai suoi ultimi giorni di vita. Un elemento toccante del cast è la presenza di Edoardo Purgatori, figlio del giornalista, che interpreta Luca Magnani da adulto. “Averlo accanto mi ha creato grande commozione”, ha dichiarato la Guerritore, evidenziando come la sua presenza portasse con sé non solo il talento ereditato, ma anche la memoria del padre, che per primo aveva creduto in questo progetto cinematografico.