La storia di una neonata di Gaza, giunta in Italia all’età di dieci giorni, ha colpito profondamente l’opinione pubblica. Nata prematura alla 33esima settimana di gravidanza, la piccola è stata trasferita all’ospedale Meyer di Firenze a fine settembre 2025, dove le è stata diagnosticata una rara forma di tumore, un teratoma sacro-coccigeo.
Intervento chirurgico e recupero
I medici del reparto pediatrico del Meyer hanno agito tempestivamente, eseguendo un intervento chirurgico non appena le condizioni della neonata lo hanno consentito. La procedura, durata circa due ore e mezza, ha portato all’asportazione di una massa tumorale del peso di circa due chili. Il dottor Enrico Ciardini, che ha guidato l’équipe chirurgica, ha spiegato che la massa era localizzata alla base della colonna vertebrale e rappresentava un caso eccezionale, considerando che il tumore pesava quasi tre volte il peso della neonata, che prima dell’intervento pesava 4.300 grammi e subito dopo solo 1.500 grammi.
Il teratoma sacro-coccigeo è un tumore raro, con un’incidenza di uno su 40-50 mila nati. La gravità della situazione ha reso necessario un intervento altamente specializzato e tempestivo, fondamentale per garantire alla bambina una buona qualità di vita. Oggi, a 28 giorni dalla nascita, la neonata sta mostrando segni di miglioramento e prosegue il suo recupero nella terapia intensiva neonatale dell’ospedale Meyer.
Assistenza umanitaria e supporto familiare
La neonata è arrivata in Italia con la sua famiglia nella notte tra il 29 e il 30 settembre, grazie a un programma di assistenza umanitaria promosso dal governo italiano. Il trasferimento è avvenuto in collaborazione con la Croce Rossa e la Prefettura di Firenze. La famiglia è stata accolta in una delle strutture della rete di accoglienza del Meyer, dove ha ricevuto supporto non solo dal personale sanitario, ma anche dagli operatori del servizio sociale e dai mediatori linguistici messi a disposizione dalla Fondazione Meyer.
Il dottor Marco Moroni, responsabile della terapia intensiva neonatale, ha evidenziato l’importanza dell’assistenza ricevuta. La neonata era arrivata in condizioni cliniche critiche, aggravate da un’infezione concomitante. Tuttavia, il suo stato di salute è in costante miglioramento. Le cure intensive e il supporto fornito da un’équipe dedicata stanno contribuendo a un recupero progressivo. La ferita post-operatoria, pur essendo significativa a causa delle dimensioni del tumore, sta guarendo giorno dopo giorno, e il personale medico rimane fiducioso riguardo al futuro della piccola paziente.
La storia della neonata di Gaza rappresenta un esempio di come la solidarietà e l’assistenza umanitaria possano fare la differenza in situazioni critiche, offrendo a una vita così fragile una seconda possibilità .