Nitazeni: cosa sono e perché sono considerati più letali del fentanyl

Rosita Ponti

Ottobre 21, 2025

I nitazeni rappresentano una famiglia di oppioidi sintetici estremamente potenti, sviluppati in laboratorio per imitare gli effetti degli oppiacei naturali, ma con una potenza e rischi notevolmente superiori. La loro individuazione risulta complessa con i test tossicologici standard, complicando così le diagnosi e le risposte mediche. Secondo un articolo recente pubblicato su The Conversation, i nitazeni sono stati definiti come “l’ultima, letale evoluzione nella crisi degli oppioidi sintetici”, con una potenza stimata dieci volte superiore a quella del Fentanyl.

Origini dei nitazeni

I nitazeni sono stati sviluppati negli anni ’50 dalla casa farmaceutica svizzera CIBA AG, ora parte di Novartis. L’intento era di crearli come analgesici più efficaci della morfina. Tuttavia, a causa di gravi problemi di sicurezza riscontrati, non furono mai commercializzati. Negli anni successivi, la conoscenza chimica di queste molecole è stata riutilizzata da reti illegali, portando alla loro attuale diffusione sul mercato nero.

Diffusione e produzione illegale

La prima segnalazione della presenza di nitazeni sulle strade risale al 2019, con avvistamenti negli Stati Uniti e in Canada. Da allora, la loro diffusione è aumentata, estendendosi progressivamente in Europa. Oggi, la produzione e la distribuzione di questi oppioidi avvengono principalmente attraverso canali illegali, con una catena di approvvigionamento fortemente legata alla Cina. Nel 2023, le Nazioni Unite hanno ricevuto segnalazioni da 28 Paesi riguardo a circa venti varianti diverse di nitazeni, di cui dodici sono attualmente sotto controllo internazionale.

Il ruolo nel mercato delle droghe

In Europa, l’aumento della disponibilità di nitazeni è correlato a cambiamenti nell’offerta globale di oppiacei. La diminuzione della produzione di oppio in Afghanistan ha creato un vuoto nell’approvvigionamento di eroina, che è stato parzialmente colmato da oppioidi sintetici come i nitazeni. Gli esperti avvertono che questi composti sono spesso utilizzati come sostanze da taglio per amplificare i volumi di prodotto venduto, senza alcuna informazione ai consumatori, aumentando così il rischio di overdose involontarie.

Impatto sulla mortalità e casi nazionali

Recenti dati indicano un incremento degli eventi fatali correlati ai nitazeni in vari Paesi. Le Nazioni Unite hanno segnalato un aumento di decessi in Estonia. Nel Regno Unito, il governo ha registrato 458 morti legate ai nitazeni tra giugno 2023 e gennaio 2025, con almeno un decesso riportato in ogni regione inglese.

Difficoltà di rilevazione e implicazioni cliniche

Uno dei problemi principali è che molti test tossicologici commerciali non riescono a identificare i nitazeni. Durante il congresso della Società Italiana di Tossicologia (Sitox), tenutosi a Pavia, gli specialisti hanno evidenziato le difficoltà di rilevamento con i test ospedalieri tradizionali. Spesso, durante le autopsie o le valutazioni cliniche, ci si concentra su sostanze più conosciute, trascurando questi nuovi oppioidi, il che può portare a diagnosi errate o incomplete. Secondo gli esperti, le nuove sostanze emergono frequentemente prima che le normative e le campagne di prevenzione possano adattarsi. Per questo motivo, Sitox ha sottolineato l’importanza della rete dei centri antiveleni, che devono monitorare tempestivamente l’emergere di nuove molecole e aggiornare i protocolli diagnostici e terapeutici.

Perché i nitazeni preoccupano più del fentanyl

Fonti specializzate descrivono i nitazeni come una “evoluzione letale” nella crisi degli oppioidi sintetici. Alcune stime suggeriscono che certe varianti di nitazeni possono essere molte volte più potenti del fentanyl. Questi composti si presentano in forme liquide, in pillole o in polvere e possono risultare letali anche in dosi minime, rendendo ogni esposizione potenzialmente fatale.

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