Sarkozy chiede la scarcerazione dopo il trasferimento in carcere avvenuto oggi

Rosita Ponti

Ottobre 21, 2025

L’ex presidente della Repubblica Francese, Nicolas Sarkozy, ha lasciato la sua residenza a Parigi questa mattina, 12 gennaio 2025, accompagnato dalla moglie Carla Bruni. La coppia si è diretta verso il carcere di La Santé, dove Sarkozy inizierà a scontare una pena di cinque anni di detenzione.

Messaggio di Sarkozy

In un messaggio pubblicato su X, Sarkozy ha dichiarato: “Voglio dire al popolo francese, con incrollabile convinzione, che questa mattina non è un ex presidente della Repubblica ad essere imprigionato, ma un uomo innocente”. Le sue parole evidenziano il suo forte disaccordo con le accuse che lo hanno portato alla condanna.

Condizioni di detenzione

Sarkozy sarà probabilmente collocato in una delle 15 celle da 9 metri quadrati situate nell’ala di isolamento del carcere. Questa scelta è stata fatta per garantire la sua sicurezza, evitando il contatto con altri detenuti. La decisione di isolare l’ex presidente è stata presa in considerazione del suo status e delle potenziali minacce alla sua incolumità.

Accuse e condanna

Il 25 settembre 2024, Sarkozy è stato giudicato colpevole di aver consentito ai suoi collaboratori più fidati del Ministero degli Interni di avviare trattative a Tripoli, con l’intento di ricevere finanziamenti segreti per la sua campagna elettorale del 2007, sostenuta dal regime di Muammar Gheddafi. Tuttavia, secondo la magistratura, tali finanziamenti non si sono mai realizzati.

Reazioni alla detenzione

L’ex presidente ha sempre negato di aver commesso qualsiasi illecito, sostenendo che il caso contro di lui è frutto di motivazioni politiche. La sua detenzione ha sollevato un dibattito acceso in Francia, con molti sostenitori che ritengono ingiusta la condanna.

Richiesta di rilascio

Dopo la sua incarcerazione, Sarkozy ha immediatamente presentato una richiesta di rilascio, come confermato da uno dei suoi avvocati, Christophe Ingren. L’avvocato ha descritto la detenzione come “una vergogna” e ha sottolineato che la magistratura avrà un termine di due mesi per esprimersi sulla richiesta di libertà dell’ex presidente. La situazione continua a evolversi, mantenendo alta l’attenzione dell’opinione pubblica e dei media.

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