Celebrità unite contro l’intelligenza artificiale “superumana”: presente anche il principe Harry

Veronica Robinson

Ottobre 22, 2025

Il principe Harry e Meghan Markle si sono uniti a un gruppo variegato di celebrità per lanciare un appello significativo in una lettera congiunta che richiede il divieto della ‘superintelligenza’ artificiale. Questo documento è stato indirizzato a colossi tecnologici, tra cui Google, Meta e OpenAI, esortando a fermare lo sviluppo della superintelligenza finché non saranno garantite la sicurezza e l’approvazione da parte del pubblico. La lettera afferma: “Richiediamo il divieto dello sviluppo della ‘superintelligenza’, che non potrà essere revocato fino a quando non vi sarà un ampio consenso scientifico sulla sua sicurezza e controllabilità e un forte sostegno da parte dell’opinione pubblica”. Il preambolo del documento evidenzia come gli strumenti dell’intelligenza artificiale possano contribuire alla salute e alla prosperità, ma avverte anche che molte aziende leader nel settore hanno dichiarato l’intenzione di sviluppare, nei prossimi dieci anni, una superintelligenza capace di superare gli esseri umani in quasi tutte le attività cognitive.

Le preoccupazioni espresse nella lettera

La lettera, firmata da un ampio schieramento di esperti e celebrità, esprime preoccupazioni riguardo a potenziali conseguenze negative, che spaziano dall’obsolescenza economica e dalla perdita di potere degli esseri umani, fino alla compromissione di libertà civili, dignità e controllo. Viene anche menzionato il rischio per la sicurezza nazionale e, in casi estremi, la possibilità di estinzione dell’umanità. Il principe Harry ha aggiunto, in una nota personale, che “il futuro dell’intelligenza artificiale dovrebbe servire l’umanità, non sostituirla”, sottolineando l’importanza di un approccio etico e responsabile nello sviluppo di queste tecnologie.

I firmatari della lettera

Tra i firmatari della lettera figurano illustri scienziati come Stuart Russell, pioniere dell’intelligenza artificiale e professore di informatica all’Università della California, insieme a Yoshua Bengio e Geoffrey Hinton, entrambi vincitori del Turing Award, il massimo riconoscimento nel campo dell’informatica. Altri nomi di spicco includono Steve Wozniak, cofondatore di Apple, e il miliardario britannico Richard Branson. Significativa è la presenza di figure politiche come Mike Mullen, ex presidente del Joint Chiefs of Staff degli Stati Uniti, e Susan Rice, ex consigliere per la sicurezza nazionale del presidente Barack Obama. Hanno aderito anche l’ex presidente irlandese Mary Robinson, vari parlamentari britannici ed europei, oltre a noti attori come Stephen Fry e Joseph Gordon-Levitt. Tra i firmatari ci sono anche i commentatori conservatori americani Steve Bannon, ex consigliere di Donald Trump, e Glenn Beck.

La lettera rappresenta un’iniziativa collettiva che cerca di affrontare le sfide e le opportunità legate all’intelligenza artificiale, richiamando l’attenzione su questioni etiche e di sicurezza che potrebbero influenzare il futuro dell’umanità.

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