Le forze armate ucraine hanno lanciato un attacco mirato contro l’impianto chimico di Bryansk, situato a sud-ovest di Mosca, nelle ultime 24 ore. Questa operazione è stata confermata dallo stato maggiore di Kiev attraverso un post su Facebook, riportato da diversi media ucraini, tra cui Ukrinform. Si tratta di un’azione di grande portata, descritta come un “attacco combinato aereo e missilistico”, nel quale sono stati impiegati i missili da crociera britannici Storm Shadow, lanciati da velivoli.
Dettagli dell’attacco a Bryansk
I rapporti indicano che i missili Storm Shadow hanno avuto successo nel superare le difese aeree russe. Secondo quanto comunicato dallo stato maggiore ucraino, i danni inflitti all’impianto chimico di Bryansk sono stati definiti “massicci”, anche se i dettagli precisi riguardo alla loro estensione sono ancora in fase di verifica. Questo impianto riveste un’importanza cruciale per l’industria della difesa russa, in quanto è responsabile della produzione di polvere da sparo, esplosivi e componenti di carburante per missili. Questi materiali sono utilizzati nelle munizioni e nei missili che la Russia impiega per condurre attacchi contro l’Ucraina, come riportato da Ukrinform.
Il ruolo dei missili Storm Shadow
La BBC, emittente britannica che ha prodotto i missili Storm Shadow, ha fornito ulteriori dettagli sul funzionamento di queste armi. I missili vengono lanciati da un aereo, presumibilmente un F-16, da una distanza di circa 250 chilometri dall’obiettivo. Una volta in volo, il missile scende in picchiata a pochi metri dal suolo per evitare i radar di sorveglianza. La guida verso il bersaglio avviene tramite GPS, mentre una telecamera montata sul muso del missile consente di inquadrare con precisione il punto da colpire.
Contesto politico e militare
L’attacco all’impianto chimico di Bryansk è avvenuto in un momento significativo, coincidente con le dichiarazioni del primo ministro britannico Sir Keir Starmer e di altri leader europei. Questi hanno promesso di intensificare la pressione sull’economia russa e sulla sua industria della difesa, finché il presidente russo Vladimir Putin non sarà disposto a negoziare una pace. Questo contesto evidenzia l’interconnessione tra le operazioni militari sul campo e le dinamiche politiche a livello internazionale, con l’Occidente che cerca di aumentare la propria influenza e di ostacolare le capacità militari russe.
L’attacco a Bryansk rappresenta un ulteriore passo nella strategia ucraina di colpire infrastrutture chiave del complesso militare-industriale della Russia, con l’obiettivo di indebolire le capacità offensive del Paese. La situazione rimane tesa e gli sviluppi futuri potrebbero avere un impatto significativo sia sul fronte militare che sul panorama politico europeo.
