La cometa interstellare 3I/Atlas si avvicina al perielio: dettagli sul suo mistero

Veronica Robinson

Ottobre 22, 2025

Il 29 ottobre 2025, la cometa interstellare 3I/ATLAS, scoperta nel luglio dello stesso anno, raggiungerà il suo perielio, il punto della sua orbita più vicino al Sole. In questa fase, si troverà a circa 203 milioni di chilometri dalla nostra stella, una distanza leggermente superiore a quella che separa la Terra dal Sole, che è di circa 150 milioni di chilometri.

Inizialmente, l’oggetto era stato classificato come asteroide e inserito nella Neo Confirmation Page del Minor Planet Center con la designazione A11pl3Z, confermata da numerosi osservatori. Tuttavia, ulteriori osservazioni hanno rivelato la presenza di una piccola coda, lunga solo tre secondi d’arco, che ha portato a riconsiderare la sua classificazione come cometa.

Emissione di acqua sorprendente

Una recente analisi condotta dal team dell’Università di Auburn, utilizzando il Neil Gehrels Swift Observatory della NASA, ha rivelato la presenza di idrossili (OH), un chiaro indicatore di acqua sulla superficie di 3I/ATLAS. Questa scoperta, pubblicata su The Astrophysical Journal Letters, ha sorpreso gli scienziati, poiché la cometa emetteva OH a una distanza oltre tre volte quella tra la Terra e il Sole, dove normalmente il ghiaccio non dovrebbe sublimare.

Le stime indicano che la cometa rilascia circa 40 kg d’acqua al secondo, un’emissione paragonabile a quella di un idrante a piena potenza. Questa informazione suggerisce una struttura complessa, potenzialmente composta da microframmenti di ghiaccio che si vaporizzano sotto l’azione della luce solare. Secondo il fisico Dennis Bodewits, questa scoperta implica che “gli ingredienti della vita non sono esclusivi del nostro sistema planetario”.

Passaggio vicino a Marte

All’inizio di settembre 2025, 3I/ATLAS ha sfiorato l’orbita di Marte, passando a circa 110 milioni di chilometri dal pianeta rosso. Durante questo passaggio, le sonde e i telescopi che monitoravano la cometa hanno registrato un incremento della luminositĂ  e dei gas emessi, segno che la radiazione solare stava intensificando l’attivitĂ  del nucleo. In questa fase, la cometa ha mostrato un’orbita estremamente aperta e inclinata, tipica di un oggetto interstellare in transito.

Un messaggero dallo spazio profondo

3I/ATLAS rappresenta il terzo oggetto interstellare mai identificato nel nostro Sistema Solare. Il primo fu ‘Oumuamua nel 2017, un corpo allungato e privo di coda che mostrò un’anomala accelerazione non gravitazionale, attribuita a una spinta generata dal degassamento di idrogeno molecolare (H2) intrappolato. Il secondo, 2I/Borisov, scoperto nel 2019, si comportò come una cometa tradizionale, mostrando ghiacci e polveri in sublimazione.

Questi oggetti rari sono di grande valore per la comunitĂ  scientifica, poichĂ© trasportano materiale formatosi attorno ad altre stelle. Studiare 3I/ATLAS offre un’opportunitĂ  unica per comprendere la composizione chimica di altri sistemi planetari e come si formano e disperdono i detriti cosmici nello spazio interstellare.

Chiarimenti sulle origini di 3I/ATLAS

Le caratteristiche peculiari di questa cometa hanno generato una serie di ipotesi, spesso piĂą stimolanti che scientifiche. Albino Carbognani, ricercatore dell’INAF, ha affermato con certezza che “3I/ATLAS è una cometa”. Questo dibattito è emerso dalle affermazioni dell’astronomo di Harvard Abraham Avi Loeb, che aveva ipotizzato un’origine aliena per l’oggetto, ma ora riconosce la natura cometa dell’oggetto.

Carbognani ha spiegato che le caratteristiche particolari, come un rapporto acqua/anidride carbonica basso e una luce polarizzata, possono essere spiegate senza ricorrere a interventi alieni. La cometa, dopo un lungo periodo di freddo nello spazio, sta ora esponendosi alla luce solare, il che richiede tempo per rilasciare vapore acqueo.

In merito alla traiettoria, Carbognani ha sottolineato che è una questione di probabilitĂ : “Immaginate di lanciare palle di neve contro un bersaglio, prima o poi qualcuna colpirĂ  il centro”. Ha anche aggiunto che 3I/ATLAS è entrata nel sistema solare a una velocitĂ  di circa 58 km/s, notevolmente maggiore rispetto a quella di pianeti e comete del nostro sistema. La sua direzione di arrivo è stata approssimativamente verso la costellazione del Sagittario, suggerendo che potrebbe provenire dal nucleo galattico e potrebbe essere piĂą antica del nostro sistema solare, con un’etĂ  stimata tra i 7 e gli 8 miliardi di anni. Dopo il perielio, 3I/ATLAS si dirigerĂ  nuovamente verso lo spazio interstellare, puntando verso la costellazione dei Gemelli.

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