La partita tra Villarreal e Barcellona, originariamente programmata per il 20 dicembre 2025 a Miami, è stata ufficialmente annullata. La decisione è stata comunicata dall’organizzatore del campionato spagnolo, il quale ha specificato che l’ente responsabile della realizzazione dell’evento negli Stati Uniti ha deciso di interrompere i preparativi.
Proteste dei calciatori e reazioni dei club
Il rinvio della partita è il risultato di forti proteste da parte di calciatori e diversi club spagnoli, tra cui Real Madrid e Athletic Bilbao, che si sono opposti all’idea di trasferire le partite di campionato al di fuori dei confini nazionali. Queste manifestazioni di dissenso si sono manifestate nel weekend scorso, quando i giocatori hanno scelto di fermarsi per i primi 10-15 secondi di tutte le partite della Liga.
Le preoccupazioni espresse riguardano l’impatto che le partite all’estero avrebbero avuto sull’equilibrio sportivo e commerciale del campionato, ignorando le esigenze di giocatori e tifosi. Anche la RFEF (Federazione spagnola) ha sollevato dubbi, evidenziando il rischio di un vantaggio competitivo per il Barcellona, che avrebbe affrontato una trasferta priva di pubblico avversario. I calciatori hanno quindi espresso un netto rifiuto alla proposta avanzata da Javier Tebas, presidente della Liga.
Il confronto con la Serie A e la sua internazionalizzazione
Mentre la Liga ha deciso di interrompere le sue ambizioni di organizzare partite all’estero, la Serie A italiana continua a perseguire il suo piano di internazionalizzazione. Infatti, il match tra Milan e Como si svolgerà a Perth, in Australia, nel febbraio 2026, senza che siano emerse significative opposizioni da parte dei club o dei giocatori italiani.
La UEFA aveva inizialmente concesso un permesso straordinario per la partita di Liga a Miami, definendo però la situazione “deplorevole” e ammettendo di aver approvato la richiesta “a malincuore” a causa della mancanza di basi giuridiche per opporsi. Dopo le proteste, anche l’organo europeo ha espresso il proprio supporto per l’annullamento della trasferta.
La Serie A si appresta a stabilire un precedente con un incontro che si svolgerà a 13.700 chilometri da Milano, essendo il primo match del campionato italiano disputato all’estero. La deregulation del campionato italiano è in atto da tempo, con la frammentazione delle partite in eventi gestiti separatamente, puntando esclusivamente sulla vendita dei diritti televisivi.
Il dibattito sull’identità del calcio spagnolo e italiano
La Liga ha deciso di rinunciare, almeno per ora, a organizzare partite all’estero, a seguito di un’ondata di dissenso interno e di un acceso dibattito sull’identità e la competitività del calcio spagnolo. Al contrario, la Serie A cerca di rilanciarsi a livello internazionale. Come si suol dire, “pecunia non olet”, e il calcio italiano ha già ospitato eventi ufficiali in Paesi Arabi, mentre ora si prepara a una partita di campionato in Australia.
I calciatori italiani hanno ricevuto critiche verbali da parte di rappresentanti delle istituzioni. Il Presidente della Lega di Serie A, Ezio Simonelli, ha dichiarato: “Per noi una situazione di contingenza, legata all’indisponibilità dello stadio di San Siro, si è trasformata in un’opportunità per accontentare i numerosi tifosi del calcio italiano che avranno la possibilità di seguire dal vivo la partita a Perth, incrementando la nostra visibilità internazionale”.
Tuttavia, la realtà è che la Serie A, in termini di impatto, spettatori e sponsorizzazioni, si colloca al di sotto di altri campionati europei, come quelli inglesi, francesi, tedeschi e spagnoli. Attualmente, la Serie A occupa il quinto posto in Europa, lasciando i tifosi a guardare le partite dai propri divani, magari gustando un hamburger di carne di canguro.
